Owlle: intervista alla promessa dell’elettronica francese
Owlle è una delle nuove speranze dell'elettro-pop francese. Si chiama "France" (Sony) il primo album della cantante, uscito in Italia l'8 aprile, che prende il proprio nome da una creatura notturna, il gufo ("Owl" in inglese), che rispecchia il suo amore per la notte: "Avevo appena cominciato a comporre e un giorno mi sono imbattuta nella traduzione di “Owl”, “gufo” in francese e mi sono divertita a modificarlo, renderlo al femminile con una seconda “l”. Ho conservato questo pseudonimo, mi ha seguito e m'è rimasto attaccato e oggi è il mio nome d'arte" dice a Fanpage durante un'intervista fatta a Milano qualche giorno fa spiegando che la notte "tutto è un po' possibile e in cui l'immaginario prende un po' il sopravvento e c'è un lato un po' onirico in tutto ciò. Autrice di due singoli, "Ticky Ticky” e “Disorder”, che hanno cominciato a far girare il suo nome la cantante unisce sonorità elettroniche e dance a testi cupi, come ammette lei stessa. Proprio i due singoli ne sono il perfetto esempio.
All'album ha lavorato per un lungo periodo anche a causa della sua inesperienza soprattutto riguardo alla registrazione ed è questo il motivo per cui "ci sono dei titoli più vecchi e altri più nuovi e mi sono presa un po' di tempo (…). Puoi trovare dei titoli molto malinconici, con dei passaggi più danzerecci e dei titoli più downtempo. È un vero mix di un periodo in cui mi sono molto cercata". A dare una spinta maggiore alla sua carriera sono arrivati addirittura i Depeche Mode che le hanno chiesto di fare un remix di "Heaven"; un sogno per la cantante francese che ha il gruppo tra i propri miti. Un altro mito, poi, è Kate Bush a cui qualcuno l'ha paragonata, anche per la cover che spesso la francese fa: "È un grosso complimento. Adoro la voce di Kate Bush e la sua libertà, il suo modo d'esprimersi (…). Se faccio una sua cover è perché lei mi dà molto, credo che questa donna sia un piccolo genio e ora torna".
Intervista, riprese e montaggio: Sacha Biazzo