Nuovo video per Lady Gaga: sesso, vendetta e arte per “G.U.Y.”

Lady Gaga nel video di "G.U.Y." (via Youtube)

Lady Gaga ha presentato ieri, in anteprima sulla NBC, il nuovo video di "G.U.Y.". La cantante non tradisce la sua propensione verso tutto ciò che sia artistico e così più che un semplice videoclip, quello del nuovo singolo – girato dalla stessa Lady Gaga e ideato dalla Haus Of Gaga -, è un vero e proprio corto della durata di quasi 12 minuti, di cui 4 sono solo di titoli di coda, battendo anche i 9 minuti di "Telephone" di Beyoncé, uscito un  paio di anni fa. Il video comincia con una Lady Gaga su una spiaggia vestita a mo' di angelo, con ali e tutina prugna, trafitta da una freccia da quelli che si suppone siano dei manager che le hanno rubato dei soldi. La musica di queste prime scene è quella di "Artpop". Mentre gli uomini fuggono verso il mare, la protagonista del video si trascina a forza verso unposto abitato, abbandonando la spiaggia. Là viene raccolta da due uomini con le ali che la portano in un castello (il famoso Hearst Castle in California) e la musica cambia a sua volta, passando a "Venus", sempre contenuta nell'ultimo lavoro della cantante. Da qui partono le coreografie che la Mother Monster tanto ama e si vedono quelle acquatiche e a terra, con Lady Gaga che si veste di bianco con, finalmente, il sottofondo di "G.U.Y." (acronimo di "Girl Under You", ma che letto normalmente significa anche "ragazzo").

Da questo momento il video racconta il piano della cantante per vendicarsi degli uomini che le hanno rubato i soldi a inizio video. Il video si fa abbastanza caldo man mano che va avanti, con evidenti riferimenti sessuali e una Lady Gaga che appare poco vestita e molto apprezzata dai ballerini. La vendetta avrà luogo poco prima dei titoli di coda.

Il video di "G.U.Y." esce a pochi giorni di distanza dalla polemica che la Mother Monster ha scatenato in seguito all'esibizione al SXSW quando si è fatta vomitare addosso da una performer d'arte attirandosi addosso la critica – anche della collega Demi Lovato – di voler rendere glamour i disturbi alimentari. Un'accusa da cui si è difesa sostenendo che quello che ha fatto era arte, puntando su un punto che le è caro al punto da chiamare "Artpop" il suo ultimo album, accolto in maniera contrastante da pubblico e critica.