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Morto Merle Haggard, addio al mito del country

Il cantante di “Okie from Muskogee” e “Workin’ Man Blues” è morto proprio il giorno del suo 79esimo compleanno, stroncato da una polmonite. Alle spalle, 49 album , 40 brani primi in classifica e tre Grammy Awards.
A cura di Valeria Morini
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Per un triste scherzo del destino, Merle Haggard, leggendario nome del country americano, se n'è andato proprio il giorno del suo 79esimo compleanno. Stroncato da una polmonite, è morto il 6 aprile, mettendo fine a una lunghissima carriera fatta di 49 album pubblicati, 40 singoli classificatisi al primo posto, tre Grammy Awards più altri 25 premi solo per del "settore" country.

La giovinezza difficile, tra povertà e carcere

Insieme a nomi come Johnny Cash e Hank Williams, è stato uno dei pilastri del genere, con alle spalle una storia crudele e bellissima, molto americana. Nato a Bakersfield, California, ebbe un'infanzia povera e perse il padre a soli 9 anni. Dopo un'adolescenza difficile, in gran parte passata in riformatorio, fu rinchiuso in prigione a nemmeno 20 anni, per rapina a mano armata. Fu proprio nel carcere di  San Quintino che assistette, nel 1959, a un concerto di Johnny Cash: rilasciato un anno dopo, iniziò a occuparsi di musica parallelamente all'attività di manovale.

Il successo dalla fine anni 60

Il successo planetario arrivò con due brani del 1969, "Okie from Muskogee" e "Workin' Man Blues". Tra gli altri successi "If We Make It Through December", "The Roots of My Raising" e "Misery and Gin".

Haggard ha fatto anche qualche sporadica apparizione come attore, nel film "La ballata dei tre killers" e nel ruolo di se stesso in "Bronco Billy" di Clint Eastwood e in "Sesso & Potere". "La mia decisione è stata facile da prendere: la musica era l’unica alternativa alla povertà", raccontò tempo fa, sintetizzando così la sua vita al servizio della musica.

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