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Morta Valentina Ok, noto trans neomelodico

Conosciuta per i successi discografici neomelodici “Ok” e “Ragazzo gay”, Turturro la volle anche nel suo capolavoro “Passione”. Divorata da un male di cui si vergognava, ha detto addio ai suoi fan precocemente.
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Chi la conosceva davvero si aspettava di sapere che Valentina Ok sarebbe morta da un giorno all'altro, perché pare soffrisse di un male incurabile, del quale provava profonda vergogna. È stato il suo amico storico, Alberto Selly, a dare conferma della triste notizia, con la quale i numerosi fan del noto trans neomelodico hanno dovuto fare i conti nelle ultime ore. Valentina non ha vantato solo grandi successi neomelodici come "Ok" e "Ragazzo gay", ma ha anche scoperto da vera talent scout molti cantanti neomelodici divenuti col tempo molto famosi, tra i quali Gianni Fiorellino o Luciano Caldore.  All'attivo aveva cinque album pubblicati e si era affermata come unica cantante trans della scena napoletana, che era riuscita a sdoganare argomenti come storie d'amore omosessuali e approcci difficili alla propria diversità sessuale.

Nel pieno della sua carriera nei locali partenopei e sulle tv locali, Valentina Ok è stata travolta dall'imitazione dell'attrice Rosalia Porcaro, che ricavò dal suo modo di stare sul palco il personaggio, divenuto virale, di Natasha. La stessa Valentina lo commentò alla redazione di culturagay.it, specificando che quel personaggio alla fine, paradossalmente, riuscì ad avere più successo di lei e ad affermarsi negli anni come versione satirica della cantante neomelodica spregiudicata e colorita:

Si. C'è da dire che Rosalia portando Natasha, il personaggio ispirato a me, nelle reti nazionali, ha avuto più successo di me. Le avevo chiesto di fare il mio nome almeno quando cantava la mia canzone, e invece non l'ha mai fatto. Per questo certe persone credono che il tormentone da discoteca, l'urlo "uh uh" se l'è inventato lei ed invece è una cosa che ho lanciato io proprio nelle discoteche e nei club qui a Napoli. Con Rosalia andai a fare una puntata dell'Ottavo Nano, chiamata da Serena Dandini che volle presentare almeno una volta l'originale cui si ispirava la Porcaro, anche considerando che le canzoni che Rosalia cantava erano le mie.

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