Morire a 22 anni, il sogno infranto di Austin Peralta

Era nato il 25 ottobre del 1990 ed aveva soltanto 22 anni. Lui è Austin Peralta,  pianista compositore, uno dei talenti più genuini del jazz contemporaneo, già noto agli addetti ai lavori e che avrebbe dovuto a breve pubblicare il suo quarto album sotto etichetta Brainfeeder. Figlio di Stacy Peralta, storico skater della Z-Boys, Austin è stato un compositore eclettico ed estremamente originale, riusciva a fare con il pianoforte quello che voleva. E' ancora sconosciuta la causa del decesso, ma Austin era un ragazzetto che aveva pochi grilli per la testa, se non una passione smisurata per il piano.

L'ultimo tweet dal suo profilo ufficiale risale al 21 novembre dove presentava una sua serata al Blue Whale di Los Angeles, uno dei club più cool della scena losangelina. Ma quante ne ha fatte di serate Austin, sempre più prestigiose a cominciare dall'esordio a 15 anni al Jazz Festival di Tokyo dove, con il suo trio, eseguì una session durante la quale mostrò il suo infinito talento. Un talento che lo si poteva apprezzare e capire già dalle sue mani, lunghe, affusolate, che si muovevano tra i tasti del pianoforte senza alcuna difficoltà. Dal vivo Austin Peralta era una forza della natura, un Chick Corea meno sfarzoso e che, brano dopo brano, dava sempre più l'impressione di essere una delle cose più belle che si potesse ascoltare. Attualmente, sulla sua pagina Tumblr ufficiale, è stata pubblicata una clip che mostra il suo primo concerto al Festival Jazz di Tokyo e le sue pagine ufficiali sono un viavai di cordoglio e commozione.