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Lucio Dalla: la storia di “Futura” che non conosci

Dietro ogni canzone si nasconde una piccola storia. Lo sa bene Lucio dalla che con “Futura” racconta la speranza tramite la storia d’amore tra due giovani, uno di Berlino Est e uno di Berlino Ovest. Ma il contesto in cui nacque quel pezzo è degno di un film.
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Spesso le storie che si nascondono dietro alcune grandi canzoni restano sconosciute ai più finché l'autore non decide di tirarle fuori in un'intervista/libro etc. Chi si nasconde dietro un determinato nome a cui l'autore dedica ritornelli o addirittura album interi? Qual è il significato di una canzone? Come nasce una canzone e quali sono le dinamiche che portano un cantante a raccontare qualcosa? Tutti noi abbiamo spesso trovato in qualche canzone le parole per descrivere un nostro particolare stato d'animo, un momento che qualcuno è riuscito a mettere nero su bianco in pochi righi che però non possiamo toglierci dalla testa.

In un'intervista di qualche anno fa, di cui si trovano in rete alcune testimonianze Lucio Dalla spiega come nasce una delle sue canzoni più amate: "Futura". "Futura" è una canzone di speranza, simbolo di un futuro si spera migliore ed è il simbolo di un amore. la canzone fa parte dell'album "Dalla", anzi, per la precisione lo chiude quell'album dell'80, pubblicato quindi 9 anni prima della caduta del Muro di Berlino. Ed è proprio Berlino un'altra delle protagoniste di questo pezzo, anche se non è mai nominata. In quell'intervista, però, Dalla spiega bene la genesi del pezzo:

Il testo di Futura nacque come una sceneggiatura, poi divenuta canzone. La scrissi una volta che andai a Berlino. Non avevo mai visto il Muro e mi feci portare da un taxi al Charlie Check Point, punto di passaggio tra Berlino est e Berlino Ovest. Chiesi al tassista di aspettare qualche minuto. Mi sedetti su una panchina e mi accesi una sigaretta. Poco dopo si fermò un altro taxi. Ne discese Phil Collins che si sedette nella panchina accanto alla mia e anche lui si mise a fumare una sigaretta. In quei giorni a Berlino c'era un concerto dei Genesis, che erano un mio mito. Tanto che mi venne la tentazione di avvicinarmi a Collins per conoscerlo, per dirgli che anch'io ero un musicista. Ma non volli spezzare la magia di quel momento. Rimanemmo mezz'ora in silenzio, ognuno per gli affari suoi. In quella mezz'ora scrissi il testo di Futura, la storia di questi due amanti, uno di Berlino Est, l'altro di Berlino Ovest che progettano di fare una figlia che si chiamerà Futura.

Una storia che, appunto, pare quasi parte di una sceneggiatura. Chissà quante Futura devono il proprio nome a questo brano di Dalla:

Nascerà e non avrà paura nostro figlio
e chissà come sarà lui domani
su quali strade camminerà
cosa avrà nelle sue mani.. le sue mani
(…)
e se è una femmina si chiamerà futura.

Per Berlino è un ritorno nella musica di Dalla. La capitale tedesca, infatti, faceva già capolino, ma questa volta in maniera esplicita, nel testo di "Disperato erotico stomp", brano incluso nell'esordio del cantautore bolognese "Come è profondo il mare"

Girando ancora un poco ho incontrato uno che si era perduto
gli ho detto che nel centro di Bologna non si perde neanche un bambino
mi guarda con la faccia un p' stravolta e mi dice “sono di Berlino”.
Berlino, ci son stato con Bonetti, era un po' triste e molto grande
però mi sono rotto, torno a casa e mi rimetterò in mutande.

Lucio Dalla è morto l'1 marzo 2012, pochi giorni dopo aver partecipato al festival di Sanremo accompagnato da Pierdavide Carone portando sul palco dell'Ariston il brano "Nanì".

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