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Lo sfogo di Michele Bravi: “A 20 anni mi hanno detto che ero morto, sono stato male”

Michele Bravi ha parlato del difficile momento vissuto dopo la vittoria ad X Factor. Il cantante sostiene di aver affidato la sua carriera nelle mani di persone che non hanno esitato a definirlo “morto”, a soli 20 anni. Quando i riflettori si sono spenti sono seguite tante lacrime e attacchi di panico. Poi ha acceso una telecamera e si è raccontato su YouTube. Così è avvenuta la sua rinascita.
A cura di D.S.
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Le fan di Michele Bravi, che hanno seguito da sua carriera dalla vittoria di X Factor nel 2013 a YouTube, erano in subbuglio sin da ieri quando l'artista ha spiegato su Facebook di dover fare delle importanti rivelazioni. Le sue parole sono state: "Chi mi segue negli altri social probabilmente ha notato che ultimamente sono abbastanza pensieroso e spaventato. Ricevo spesso commenti tipo “Michele, che succede?” “Tutto ok?” “Michele ti sento strano”. Ho sempre evitato accuratamente di rispondervi, almeno fino ad ora: perché ora so cosa rispondere. Sento che è arrivato il momento di raccontarvi qualcosa che non ho mai detto fino in fondo, di rendervi partecipi di quello che ho passato e di quello che provo ancora ogni giorno. Quindi scusatemi per il video di oggi, vediamoci in live sul mio canale Youtube domani alle 19:00. Michele". Nel tardo pomeriggio di oggi, come aveva promesso, ha realizzato un live sul suo canale YouTube. Michele Bravi ha parlato dei problemi avuti in passato con persone nelle cui mani aveva affidato la sua carriera e che a soli 20 anni lo hanno definito "morto":

"Ho aperto questo canale un anno e mezzo fa, in un momento in cui non c'era niente. Non c'era più niente. Ho vinto uno dei talent più gorssi in Italia. All'inizio era tutto bellissimo. Trovarsi Tiziano Ferro che ti scrive i pezzi, incontrare Giorgia…è stato un sogno incredibile. Poi ho fatto le mie caz*ate, ho sbagliato perché mi sono affidato a persone che hanno sparso le loro taniche di benzina sulla mia vita e hanno dato fuoco a tutto. Non voglio incolpare nessuno. È la prima volta che ne parlo in modo diretto. Vorrei provare a farlo stavolta. Quelle persone erano lì a fare il loro lavoro, forse è colpa mia che li ho fatti entrare nella mia vita. Sono stato molto male. Io ricordo di essere andato a parlare con queste persone, ero seduto a quella scrivania e mi sono messo a piangere perché ho la lacrima facile e mi hanno detto: "Michele non piangere, accetta che sei morto, sei finito". Sentirsi dire che sei morto a 20 anni fa male, soprattutto quando sei puro e impreparato a difenderti. Io ci ho anche creduto perché me lo dicevano persone più grandi di me e quindi sono morto a 20 anni perché qualcuno mi aveva detto che ero morto".

"Ho pianto tanto e ho sofferto di attacchi di panico"

Quindi ha concluso: "Quando sono tornato a casa, dopo che mi è stato detto "sei morto", mi sono sentito sconfitto. Sentivo di aver sbagliato tutto. Ci ho battuto la faccia proprio bene. Sono stato un po' di giorni a casa mia in Umbria poi ho detto: "Ho bisogno di capire se ho sbagliato". Sono tornato a Milano mi sono guardato allo specchio e ho detto, avrai fatto anche un sacco di stronzate ma questa è la tua vita hai 20 anni e non è giuso che lasci che tutto questo accada, perché qualcuno vuole che accadeva. Ho avuto attacchi di panico, l'analisi poi mi ha dato una svegliata. Mi sono detto che se è vero che ho perso tutto, allora non avevo più nulla da perdere. Ho acceso una telecamera e mi sono raccontato in tutto. All'inizio non capivo perché degli sconosciuti credessero in me più di me stesso. YouTube è stata la mai salvezza. Ho scoperto che avevo ragione io. Quest'anno di risate su YouTube mi è costato un anno e mezzo di pianti. Sento di essermi tolto un peso incredibile". 

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