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Ligabue e Guccini: faccia a faccia su Il Venerdì di Repubblica

Il numero odierno dell’inserto dedica un servizio all’incontro tra il rocker di Correggio e il cantautore modenese, avvenuto qualche giorno fa a casa di quest’ultimo.
A cura di Paola Ciaramella
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Quando due personaggi come loro, che hanno contribuito sul serio a scrivere le pagine della musica italiana negli ultimi decenni, decidono di avere un faccia a faccia, il confronto assume i contorni dell’evento. Eppure Luciano Ligabue e Francesco Guccini si sono incontrati, senza troppi flash o microfoni, qualche giorno fa, nella tranquillità della casa di quest’ultimo.

Con loro solo il giornalista Michele Smargiassi e il fotografo Jarno Iotti, testimoni di quel rendez-vous a cui il numero odierno de Il Venerdì di Repubblica dedica un ampio servizio. La collaborazione tra il rocker di Correggio e il cantautore modenese ha inizio nel 1998, quando Guccini interpreta il ruolo di Adolfo nel film, di cui il Liga è autore e regista, Radiofreccia.

Due anni dopo gli artisti scrivono a quattro mani Ho ancora la forza, che Francesco inserisce nel suo album Stagioni e che, nel 2000, si aggiudica la Targa Tenco come miglior canzone dell’anno. Sarà lo stesso Luciano a riprendere il brano, rimaneggiandone alcune strofe e incidendolo come inedito, all’interno della raccolta del 2008 Secondo Tempo.

E il nuovo album del cantautore emiliano, Arrivederci, mostro!

ligabue guccini

, reca ancora la traccia – ma stavolta soltanto indiretta – dello stimato collega e amico: a lui Ligabue ha indirizzato, infatti, Caro il mio Francesco, una lettera-canzone fuori dagli schemi. Il pezzo è il secondo più lungo del disco, dopo Quando mi vieni a prendere, e ha come tratto caratterizzante gli arrangiamenti più “soft” rispetto a quelli di tutte le altre tracce.

Paola Ciaramella

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