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Le “Ferie d’agosto” pop di Massaroni Pianoforti

Il singolo pop ed estivo di questo giovane cantante di Voghera anticipa quelo che sarà il suo prossimo album “Non date il salame ai corvi”, prodotto grazie alla piattaforma crowdsourcing Musicraiser.
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È agosto, fa caldo, le ferie, le vacanze, il mare, la montagna, il pop, i tormentoni. No, niente tormentone quello di Massaroni Pianoforti ma una canzone pop da godersi in questi giorni, questo sì. Nome strano quello del cantautonomo (sic) di Voghera – che deriva dalla sua professione e dall'azienda di famiglia – che nasce Gianluca, ha già una piccola carriera alle spalle e un album prodotto da Eros Ramazzotti (tranquilli, in futuro aprirà i concerti di OfflagaDiscoPax, Andrea Chimenti, Dellera, Umberto Maria Giardini e Marta sui Tubi), che se ne innamorò qualche anno fa, . Dopo quel primo album, però, non tutto va come deve andare e le promesse e i contratti spesso sono concetti molto aleatori. Così Gianluca abbandonò il suo nome e continuò a girare l'Italia, vincere concorsi e partecipare a rassegne come Musicultura di cui è nuovamente, quest'anno, tra gli 8 vincitori (nel 2006 vinse nella categoria premio della critica e del miglior testo).

Grazie alla piattaforma di crowdfunding Musicraiser, fondata da Giovanni Gulino e Tania Varuni – Massaroni riesce a raccogliere i soldi per incidere il suo album che si chiamerà "Non date il salame ai corvi", sta registrando tra lo studio di Cesare Malfatti (La Crus) e lo Studiolo di Maurizio D'Aniello e da qualche giorno è uscito con il primo singolo che si chiama, non a caso "Ferie d'agosto" e che il ragazzo racconta così: "Non ‘odio l'Estate"‘come scriveva e cantava Bruno Martino ma devo ammettere che quando si avvicina il momento delle vacanze estive mi prende sempre un nodo alla gola per il semplice motivo che raramente me le sono potute permettere. Vuoi per la costante mancanza di soldi che un lavoro di autore sconosciuto comporta o vuoi per il mio sostentamento a singhiozzo di trasportatore di pianoforti per concerti soprattutto in provincia e che si concentrano, anche se più sporadicamente, in questi agrodolci mesi estivi. E' una canzone in cui l'ironia diventa accettazione di ciò che sento realmente nel mio profondo ma pur sempre con una velata tragicità che sembra voglia tenere socchiusa una porta verso il sogno o più comunemente, l'essere realizzato attraverso il mio mestiere di vivere. Pensando a un neologismo definirei la mia scrittura "tragicomica", un po' come se mi trovassi costantemente a vivere come una comparsa dentro un film di Woody Allen".

Ecco il video del musicista di Voghera

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