La Casa Bianca risponde alla petizione contro Justin Bieber
Finalmente, dopo qualche mese arriva la risposta della Casa Bianca alla petizione di "We The People", firmata da 273 mila persone, che chiedeva la revoca della Green Card ("il permesso di residenza negli Usa") a Justin Bieber. Ebbene la risposta è "No comment". Sì, tutto questo baccano per sentirsi dire dal Governo che è materia che al massimo riguarda un Tribunale. Negli Usa, infatti, al raggiungimento delle 100 mila firme, infatti la Casa Bianca è obbligata a dare una risposta, che, tecnicamente c'è stata, sebbene non farà contenti i firmatari che sostenevano di sentirsi “rappresentati in maniera sbagliata nel mondo della cultura pop. Vorremmo vedere il pericoloso, incauto, distruttivo e consumatore di droghe Justin Bieber cacciato e la sua ‘green card’ revocata". Il problema dopo le diverse vicissitudini della popstar era non solo una questione di sicurezza, dicevano, ma "anche una terribile influenza sui giovani della nostra nazione".
Il Governo si dice dispiaciuto, ma si aggrappa a una condizione particolare che le permette di non esprimersi per "evitare un'influenza inappropriata". La Casa Bianca, però, non si fa sfuggire l'occasione per parlare della riforma dell'immigrazione in cantiere, contando che ciascuno dei 200 mila firmatari ha ricevuto la risposta. La revisione, infatti, permetterebbe di restringere il deficit di circa mille miliardi in due decenni, l'equivalente, continuano dal Governo, di 12,5 miliardi di biglietti dei concerti e 100 miliardi di copie dell'album di debutto di Bieber.
