1 CONDIVISIONI

Jay Z, via molti dei suoi album da Spotify nel tentativo di rafforzare il suo Tidal

La maggior parte del catalogo di Jay Z sarà ascoltabile su Tidal ma non più su Spotify, principale competitor della piattaforma di streaming co-fondata dal rapper.
A cura di Redazione Music
1 CONDIVISIONI
Jay Z
Jay Z

C'è chi, dopo anni di veto decide di inserire il proprio catalogo musicale su Spotify, la principale azienda di streaming al mondo, e chi, invece, decide di andare via. Succede, ad esempio, che Jay Z decida di mettere fine a una specie di piccolo conflitto di interessi che lo ha visto coinvolto fino a ieri: il rapper e imprenditore, infatti, nonostante la fondazione di Tidal, che di Spotify vorrebbe essere – pur senza i numeri, almeno per adesso – uno dei principali competitor, aveva ancora l'intero catalogo presente sulla piattaforma di streaming svedese. Dal 7 aprile, però, è impossibile trovare molti dei suoi album e il suo nome appare solo per quanto riguarda alcune collaborazioni, alcuni Greatest Hits e i suoi primi tre lavori "Reasonable Doubt", "In My Lifetime, Vol. 1" e "Vol. 2… Hard Knock Life". In America, stando a quanto riporta Billboard ci sono solo gli album in collaborazione con R Kelly "Unfinished Business" del 2004 e "Best of Both Worlds" del 2002 e pochi singoli in collaborazione con altri colleghi, come "N—-s in Paris" (Kanye featuring Jay), "Numb/Encore" (Linkin Park con Hova), "All the Way Up" (Fat Joe e Remy Ma ft. French Montana, Infared e Jay Z), "Clique" (Big Sean con Jay Z e Kanye) e "Dirt Off Your Shoulders" (con Notorious B.I.G.).

Per adesso non ci sono comunicazioni ufficiali da parte del cantante, mentre sempre Billboard ha chiesto ò'ufficialità a Spotify che ha confermato che "una parte del suo catalogo è stato rimosso su richiesta dell'artista". Una mossa che tende a valorizzare Tidal, all'interno di una politica di esclusiva streaming e video che da sempre è alla base del funzionamento della piattaforma che in Jay Z ha uno dei co-fondatori e che arriva pochi giorni dopo che l'azienda svedese ha rinnovato l'accordo con la Universal, mettendo fine a una trattativa che va avanti da mesi e che ha visto Spotify cedere almeno per quanto riguarda alcune esclusive per abbonati (che potranno ascoltare alcuni album con due settimane di anticipo rispetto ai non abbonati).

Per adesso Tidal resta molto al di sotto dei principali competitor, con 3 milioni di abbonati a fronte dei 50 milioni di Spotify, dei 20 di Apple Music e di Amazon che si dovrebbe aggirare, grazie ad Amazon Prime, attorno a una cifra di 10 milioni.

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views