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J-Ax chiarisce il plagio dell’inno Gente della libertà

J-Ax chiarisce con un ironico “messaggio alla Nazione”, con tanto di giacca, cravatta e bandiera italiana, che le accuse di plagio sono incosistenti e che gli unici ad averlo preso sul serio sono stati i giornalisti in cerca di “titoli facili”. Trattandosi di Berlusconi…
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J-Ax, l'ex rapper degli Articolo 31, chiarisce il putiferio scoppiato ieri su tutti i giornali dopo un suo tweet che raccontava di voler denunciare Berlusconi per aver composto il nuovo Inno del Pdl, plagiando la hit del 2002 Gente che spera. Ovviamente nel video dai toni provocatori, dove appare in giacca e cravatta con la bandiera italiana alle spalle ed appoggiata sul monitor del suo pc, spiega che gli unici ad averlo preso sul serio quando parlava di plagio ai suoi danni, sono stati proprio i giornalisti che, da anni, non gli davano così risalto. Le accuse di plagio di J-Ax finiscono in una risata, ed in effetti ne abbiamo parlato proprio ieri del problema atavico di alcune testate che a tutti costi cercano, da sempre, il "titolone" facile. Oggi, con i suoi tipici toni scanzonati, J-Ax pone fine ad una querelle mai nata, mettendo ancora una volta a nudo, come riesce bene a fare nei suoi testi, le falle e le idiosincrasie di un sistema Paese ancora lontane dall'essere riparate.

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