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Intervista ad Archie Shepp: “Jazz, parola inventata dai bianchi per descrivere la musica nera”

In occasione del suo concerto al Pomigliano Jazz Festival, Fanpage ha intervistato Archie Shepp, allievo di Cecil Taylor e collaboratore di John Coltrane, considerato uno dei maestri del jazz mondiali.
A cura di Francesco Raiola
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Il critico jazz Martin Williams ha ricordato come Archie Shepp sia "il primo seguace di Coltrane a ricevere riconoscimento" e sicuramente è tra i 4 grandi del free jazz – copme ricorda Arrigo Polillo nel suo "Jazz" -, il movimento che si sviluppò a cavallo tra gli anni '50 e '60 e prese forma anche a causa delle rivolte sociali che caratterizzarono il periodo. Tra i protagonisti di questo nuovo approccio al jazz  oltre al sax tenore di Shepp c'erano soprattutto Cecil Taylor (di cui fu allievo), Ornette Coleman e John Coltrane (con cui suonò in uno degli album simbolo dell'epoca "Ascension").

Archie Shepp fu sicuramente tra i jazzisti più impegnati, attento alle lotte di rivendicazione della popolazione nera (da cui il jazz nasce e si sviluppa) e ammiratore di Malcom X e di George Jackson a cui dedicò due tra le sue canzoni più note. Il sax tenore americano suonerà questa sera a Pomigliano per il Pomigliano Jazz Festival e ai microfoni di Fanpage ha parlato ha spiegato come "jazz" non sia altro che una parola "inventata dai bianchi per  descrivere l'esperienza afroamericana"; per tutta l'intervista ha approcciato questa parola senza mai farla sua ("qualla che tu chiami jazz", "Comunemente definita jazz"). Fil rouge dell'intervista e della sua vita è stato il black power che ha caratterizzato quello che comunemente è chiamato jazz che come dichiarò anni fa "è un dono che i neri fecero all'America". E non è un caso, continua, se i maggiori jazzisti sono neri: "C'è senz'altro un'influenza europea (nel jazz, ndr) – concede – ma i grandi maestri di questa musica sono sempre i neri (…) Ci sono pochi trombettisti che hanno imitato Bix Beiderbecke, molti, però, che hanno imitato Armstrong" per poi dichiarare lapidario "[I bianchi] hanno imitato tutto dai neri".

Intanto questa sera, chi raggiungerà il Parco delle Acque (via De Curtis) a Pomigliano d’Arco (NA) potrà ascoltare uno dei maggiori esponenti del jazz mondiale esibirsi, oltre che nei suoi brani più conosciuti, anche col repertorio napoletano, spaziando da "Torna a Surriento", una canzone che gli evoca ricordi di giovinezza a "I say I Sto Cca" di Pino Daniele che eseguirà assieme alla Orchestra Napoletana di Jazz diretta da Mario Raja.

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Il 5 novembre, poi uscirà "I hear the sound" (Archieball/Harmonia Mundi), nuovo album live di Archie Shepp assieme all'Attica Blues Orchestra, registrato durante 4 date francesi (e con la cover disegnata dall'illustratore di Charlie Hebdo Wozniak.

(Riprese video e montaggio di Peppe Pace)

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