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Il rock degli U2 incanta i 60 mila di Roma: “È la notte più bella di sempre”

Gli U2 hanno incantato Roma, nonostante qualche problema d’acustica, con il loro “The Joshua Tree Tour 2017” che è arrivato all’Olimpico dove la band ha voluto ringraziare più volte il pubblico e l’Italia per il calore e la sua azione umanitaria per i migranti.
A cura di Redazione Music
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Gli U2 durante il tour di The Joshua Tree 2017 (Getty Images)

La scaletta è nota, ovviamente, dal momento che gli U2 stanno portando in giro il loro "The Joshua Tree", una delle pietre miliari del rock mondiale, che quest'anno compie 30 anni, ma ogni concerto, ovviamente, fa storia a sé. E questo vale anche per l'Italia con cui Bono e compagnia hanno sempre avuto un rapporto speciale e il cantante non fa nulla per nasconderlo, anzi, parlando più volte in italiano al pubblico a un certo punto dice che "È la notte più bella di sempre". Forse non sarà proprio così, ma ai quasi 60 mila che hanno riempito l'Olimpico per questa prima data della band irlandese – la seconda sarà questa sera -, fa senz'altro piacere sentirselo dire.

Prima parte coi successi precedenti

A dare il via alla serata, però, è Noel Gallagher con i suoi High Flying Birds, che ovviamente canta le canzoni del suo nuovo progetto, ma è su quelle degli Oasis che riceve il boato, con "Wonderwall" e "Don't Look Back in Anger" su tutte. Poi è solo U2 con un attacco mozzafiato: e così, dopo un ingresso sulle note di “The whole of the moon” dei Waterboys, arrivano un po' di pezzi che sintetizzano l'epoca pre album con canzoni come "Sunday Bloody Sunday", "New Year's Day", "Bad", "Pride (In the Name of Love)".

Il momento di The Joshua Tree

Ma è a quel punto che il palco si attiva e comincia lo show vero e proprio tratto dall'album, con i visual di Anton Corbijn ad accompagnare la scaletta di "The Joshua Tree": "Where the Streets Have No Name", "I Still Haven't Found What I'm Looking For", "With or Without You" – durante la quale appaiono migliaia di fogli colorati a comporre la scritta "30" e la sagoma del Joshua Tree -, "Bullet the Blue Sky", "Running to Stand Still" e "Red Hill Mining Town", punto in cui la band si ferma un secondo, con Bono a ricordare che in tempi in cui il supporto principale era il vinile, questo era il momento di girare lato. Il resto è "In God's Country", "Trip Through Your Wires", "One Tree Hill", "Exit" e "Mothers of the Disappeared" che chiudono l'album.

La terza parte: spazio ai successi post Joshua Tree

La terza parte, invece, è dedicata al post album, con una serie di canzoni simbolo: c'è Miss Sarajevo, in cui si sente la voce di Luciano Pavarotti e che per l'occasione è dedicata alla Siria, poi tocca al trittico formato da "Beautiful day", "Elevation", "Vertigo", mentre durante "Ultraviolet (Light My Way)", dedicata alle donne, sullo sfondo parte una carrellata di donne, fino alla chiusura con "One" e "The little things that give you away", e la promessa del cantante di un ritorno a breve con il nuovo album. Durante la serata, inoltre, il cantante ha anche voluto ringraziare l'Italia per il suo impegno nei confronti dei migranti: "Grazie Italia perché mantieni le tue promesse, grazie alla Guardia Costiera e ai marinai che salvano le vite".

La scaletta del concerto degli U2 a Roma

Sunday Bloody Sunday
New Year's Day
Bad
Pride (In the Name of Love)
Where the Streets Have No Name
I Still Haven't Found What I'm Looking For
With or Without You
Bullet the Blue Sky
Running to Stand Still
Red Hill Mining Town
In God's Country
Trip Through Your Wires
One Tree Hill
Exit
Mothers of the Disappeared
Miss Sarajevo
Beautiful Day
Elevation
Vertigo
Ultraviolet (Light My Way)
One
The little things that give you away

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