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Il ritorno di Shalpy: “Guardo avanti, non come i miei colleghi tradizionalisti” (VIDEO)

Shalpy è tornato con un nuovo singolo, “If you really want to”, che anticipa il Greatest Hits. Icona degli anni ’80 e ’90 col nome di Scialpi, il cantante racconta il suo cambiamento, la nostalgia degli ’80, il mondo dei talent e non si fa mancare un ricordo per Mango, con cui collaborò negli anni ’80.
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La storia lo ha consacrato come Scialpi, ma dal 2012 è per tutti Shalpy. Un cambiamento nella grafia che, però, non cambia nulla per chi vuole pronunciarlo. Un modo, raggonta uno dei cantanti simbolo degli anni '80 per rendere più fruibile il suo nome all'estero, dove sta rilanciando la propria carriera e dove sempre più spesso storpiavano il suo cognome: "Avevo bisogno di un nome che potesse essere chiamato in tutti i paesi". Abbiamo incontrato Giovanni Scialpi in un bar a Ponte Milvio oin occasione del lancio del suo nuovo singolo “If you really want to”, che anticipa l'uscita del suo Greatest Hits. Icona degli anni '80 Shalpy esordì nel 1983 con "Rocking Rolling" che divenne subito un successo e tuttora è tra le sue canzoni più note assieme a "Cigarettes and Coffee" che fu oggetto di cover da parte di Mina e "Pregherei" – cantata assieme a Scarlett Von Wollenmann – che vinse il Festivalbar nel 1988.

Una carriera nel segno della sperimentazione

Negli anni Shalpy, che ha sempre amato sperimentare, ha spostato le sue attenzioni verso il pubblico straniero, subendo un po' di oblio in Italia, ma la cosa non pare dispiacervi, viste come funzionano le cose e la sua volontà di cantare in inglese fa parte di questa voglia di allargare i propri orizzonti: "A detta d'altri sempre stato molto avanti nel senso che ho sempre cercato di non fossilizzarmi. Ci sono i miei colleghi che cantano quelle canzoni per una vita, usano la stessa tinta e magari a 80 cantano la stessa canzone che sembra. io sono più americano; in America trovi un attore che improvvisamente fa un disco, oppure vedi un cantante che comincia una carriera cinematografica, mentre in Italia basta guardare i programmi televisivi, i nomi di Sanremo, insomma siamo molto – come dire – tradizionalisti e a me sta un po' stretta questa dimensione, io sono più libero".

Il nuovo singolo "If you really want to"

"‘If you really want to‘ l'ho fatta uscire apposta vicino alle feste perché vedo che c'è bisogno di alzare il tono, di alzare il bit, il ritmo, visto che in questo momento tutto il mondo se la passa male ma noi ce la passiamo peggio. Il brano è un inno alla spensieratezza, all'energia positiva, alla voglia di buttarsi tutto alle spalle" dice del singolo il cantante che rimpiange un po' gli anni '80 e quell'atmosfera "dove tutti avevano voglia di provare ogni giorno e non parlo solo degli artisti. pensavamo a noi e ad essere migliori con noi". E migliori lo erano, senza dubbio, i tempi ante-talent, perché c'era, a detta di Shalpy, un percorso che ti fortificava, una vera gavetta: "Il sistema del talent è questo: per uno che ne esce, come Mengoni, ce ne sono mille che muoiono strada facendo. È una vetrina che ti proietta subito davanti, ma non ti insegna niente. Condensano un'esperienza di 10 anni di lavoro in un mese e mezzo".

Il ricordo di Mango

L'ultima parola è per Mango, il cantante morto la settimana scorsa con cui Shalpy aveva collaborato all'inizio degli anni 80, "Quando era ancora Pino, non solo Mango": "Ho incontrato Pino Mango con Armando, quando non erano famosi – era il 1983 – ci siamo visti in RCA e siccome gli piaceva il mio modo di essere, di cantare ha espresso il desiderio di propormi delle canzoni. Nel mio primo album 3 canzoni di Pino e Armando dove i cori sono fatti da Pino che non era Pino Mango, ma Pino, un amico. Questo è stato il primo flash che ho avuto quando mi hanno detto che non c'era più".

Riprese, servizio e montaggio: Simona Berterame.

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