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I Linea 77 presentano “oh!”: “Torniamo incazzati, ma non rassegnati”

A 5 anni di distanza dall’ultimo album, e la distruzione di un Ep, tornano gli alfieri dell’hardcore italiano, i Linea 77. La band esce il17 febbraio con “oh!”, un album potente che ritrova sonorità passate con testi, però, che guardano al Paese di oggi.
A cura di Francesco Raiola
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I Linea 77 tornano con "Oh!" (INRI), il nuovo album che arriva a cinque anni da "10" e dopo una brutta avventura capitatagli nel 2013 quando l'ep "C'eravamo tanto armati" è andato distrutto a causa della rottura degli hard disk su cui era stato fatto un back-up del disco (la band avviso il fan scrivendo un post su Facebook: "Il nostro nuovo EP C'eravamo tanto armati non esiste più. Una settimana fa, esattamente nella sera di lunedì 17 marzo, un calo di tensione ha mandato in corto circuito l'impianto elettrico della palazzina dove stavamo lavorando. I due hard disk che contenevano il premaster del nuovo EP C'eravamo tanto armati erano in funzione per il classico backup giornaliero. Si sono bruciati entrambi all'istante. Li abbiamo portati immediatamente in un centro assistenza per il recupero dati. Li hanno tenuti per tre giorni ed effettuato tutti i test possibili e immaginabili, ma il referto finale del laboratorio non ha lasciato dubbi"). Mesi di lavoro andati in fumo in un secondo, ma la band, nonostante lo sconforto, è partita dal "Ciò che non ti uccide ti fortifica” per andare avanti e confezionare un album, il settimo, che torna più potente che mai:"Non importa chi eri, non importa chi sei, importa solo chi diventerai" cantano in "Absente Reo", da molti di loro considerata la canzone preferita di Oh!. La band, infatti, torna a sonorità che aveva sperimentato in passato, un hardcore senza fronzoli, condendo la potenza del suono con testi pessimisti anche perché "basta dare uno sguardo alle principali notizie dei media per rendersi conto di come non tiri un’aria incoraggiante", ci dice Chinaski, chitarrista e fondatore della band.

L'importante è non cadere nel tranello di una copertina rassicurante, che vede protagonista "Alice", perché quello che raccontano i Linea non è affatto il Paese delle meraviglie, anzi. Parlano di figli che a colazione bevono Lexotan e nuove malattie che nascono ("Presentat-Arm"), dichiarano di non credere allo Stato e alle Banche ("L'involuzione della specie"), della difficoltà di dire "come stanno veramente le cose" (nella canzone omonima), citano Chomsky e i Ramones, con i Rage Against The Machine nel cuore, come sempre.

Per presentare l'album la band, poi, ha scelto un gioco, ovvero il (non) video di Presentat-Arm. Nel video, infatti, appaiono delle emoticon che, a mo' di rebus, danno i nomi di 77 band: "La sfida è indovinarli tutti. Chi vince entrerà gratis ai concerti dei Linea 77 (per sempre), ma tanto, come dicono loro: ‘non succederà… non ce la farete mai!'"

Ecco cosa ci hanno raccontato:

Partiamo da “C’eravamo tanto armati”, l'ep andato distrutto in pochi secondi?

Esatto, mesi di lavoro vaporizzati in un istante, non lo auguriamo a nessuno.

“Ciò che non ti uccide ti fortifica” avete detto e dalle ceneri di quell'ep è nato “oh!”… Un titolo che non farà molto piacere al signor Google. Come mai questa scelta dantesca?

Come sempre ci succede non riuscivamo a trovare un titolo per l’album e ad ispirarci è stata la copertina. L’idea di usare un espressione, più che una parola o una frase di senso compiuto, ci ha conquistato subito. Poi si presta ad interpretazioni soggettive, di certo esprime stupore ma sul tipo di sorpresa ognuno può trarre la conclusione che vuole. Per noi significa svegliarsi in una società cambiata che non sembriamo preparati a saper gestire.

Lo avete detto anche voi e ascoltandolo si capisce subito: un ritorno all'origine, un grado di energia che abbiamo conosciuto e che ritroviamo più forte che mai.

Abbiamo semplicemente lasciato che a guidare le nostre scelte fossero la passione e l’istinto, accantonando velleità sperimentatorie per fare quello che crediamo di saper fare meglio, cercando di suonare delle canzoni che ci sarebbe piaciuto suonare nella nostra dimensione ideale, i concerti.

“L'involuzione della specie”, ma anche “Presentat- Arm” sono, a mio parere, i due manifesti di questo album e immagino vostro. Insomma, c'è un pessimismo neanche tanto strisciante in “Oh”…

Un pessimismo conclamato, d’altronde basta dare uno sguardo alle principali notizie dei media per rendersi conto di come non tiri un’aria incoraggiante. Anche se il nostro messaggio non vuole essere improntato alla rassegnazione. Fa tutto mediamente abbastanza schifo ma possiamo sempre cambiare, dipende tutto da noi. Ci piacerebbe contribuire a stimolare le coscienze.

È interessante anche la differenza tra testi, musica e una copertina in teoria rassicurante. Ovviamente non è un caso, immagino. Un ironico “Paese delle meraviglie”?

E’ tutt’altro che un caso, amiamo i contrasti forti ed abbiamo cercato una cosa che fosse quanto più possibile lontana dal contenuto musicale.

Tornate a 5 anni dal vostro ultimo album (e un ep nel mezzo). Qual è lo stato delle cose che ritrovate?

Speriamo di trovare quello che abbiamo lasciato :-)

Nel mezzo è andato via Emiliano a causa di “profonde e insanabili divergenze artistiche che hanno irreparabilmente deteriorato i rapporti personali”. Col senno di poi, come ha influenzato, questa decisione sulla vostra vita artistica?

Nella scrittura di questo album siamo stati sicuramente molto più compatti ed uniti, in piena sintonia gli uni con gli altri come non accadeva da troppo tempo ormai.

En?gma, Sabino Pace e Franz Goria sono gli ospiti di quest'album. Diciamo che negli anni scorsi qualche vostra scelta ha fatto anche discutere (penso a Tiziano Ferro). Come scegliete le collaborazioni?

Non esiste un criterio, ci piace fare delle collaborazioni ma non le studiamo a tavolino, di solito l’unico principio che seguiamo è quello che ci piaccia il collaboratore.

Mi spiegate come nasce l'idea del video “Presentat-arm”?

L’idea nasce da un gioco che, per passare il tempo facciamo tra noi quando siamo in tour. Il gioco è nato come tutti i gruppi che cominciano con la lettera… poi è arrivato whatsapp e allora abbiamo fatto un gruppo dove giocavamo. Da quel gruppo sono venute fuori molte delle emoticon che sono poi finite nel video.

Sabato Il Volo ha vinto Sanremo. Vi è mai passato per la testa di partecipare? Cosa pensate del Volo, invece, non ve lo chiedo neanche.

Non credo ci sia mai passato per la testa di partecipare a Sanremo, però se se ci chiamassero potremmo anche andarci, ma non credo succederà :-)

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