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I 45 anni di Ezio Bosso: un anno vissuto da protagonista assoluto

In occasione dei 45 anni di Ezio Bosso abbiamo ripercorso le tappe più importanti di quest’ultimo anno che lo hanno reso uno dei musicisti più amati d’Italia.
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Ezio Bosso al Festival di Sanremo 2016 (LaPresse)
Ezio Bosso al Festival di Sanremo 2016 (LaPresse)

Oggi sono in pochi a non avere idea di chi sia Ezio Bosso, il musicista e compositore torinese che nel febbraio scorso si è preso l'attenzione totale del Festival di Sanremo, con un discorso e un'esibizione emozionante. In un attimo, insomma, Bosso si è preso un pubblico ampio che fino ad allora ne ignorava l'esistenza, nonostante il passato importante dell'artista. Bosso è diventato all'improvviso un vero e proprio fenomeno mediatico, oltre che musicale, ma quello agli addetti ai lavori era già noto, anche per il suo eclettismo, avendo cominciato anche con la band ska torinese degli Statuto e successivamente per essere un compositore molto richiesto sia dalla danza che dal cinema, firmando le colonne sonore di film come "Io non ho paura", "Quo vadis, baby?" e suonando con orchestre come quella della London Symphony Orchestra. Oggi, a 45 anni, può dire di essersi tolto anche la soddisfazione di entrare in classifica e aver concluso un doppio tour sold out. Risultati che forse servono più per la statistica che a lui stesso per cui, immaginiamo, l'importante sia fare la propria musica.

E proprio in occasione dei suoi 45 anni e di un'annata che si può definire di consacrazione verso il grande pubblico, ripercorriamo le tappe fondamentali.

Uscita dell'album

Nonostante una carriera ricca, "The 12th Room" è il primo album del musicista. Pubblicato dalla Egea il 30 ottobre 2015, l'album è composto da 4 inediti, 7 brani di repertorio e la "Sonata No. 1 in Sol Minore per piano solo" composta dallo stesso Bosso. L'album, ovviamente, non va in classifica, ma la notizia non è una novità, difficilmente, infatti, la classica va nelle zone alte della classifica (a meno che non si sia Allevi o Einaudi) e il nome di Bosso continua a essere uno di quelli per appassionati.

Ospitata al Festival di Sanremo

Tra gennaio e febbraio Carlo Conti, direttore artistico, oltre che presentatore, del Festival di Sanremo, comincia ad annunciare i vari ospiti e tra questi è presente anche Bosso. Durante la seconda serata, quindi, il musicista, che soffre di una malattia neuro degenerativa, che non ne ha fermato comunque la carriera, si esibisce, dopo un discorso intenso e l'esibizione di "Following a bird". Il pubblico gli tributa una standing ovation e anche i giornali scoprono questo musicista che riguardo al rapporto con la sua malattia ha detto: "La malattia non è la mia identità, è più una questione estetica. Ha cambiato i miei ritmi, la mia vita. Ogni tanto ‘evaporo'. Ma non ho paura che mi tolga la musica, perché lo ha già fatto".

Album in classifica

Da quel palco alla classifica il passo è breve anche per un album di classica che, però, alle spalle ha una storia importante e la bellezza della musica. "The 12th Room" infatti entra direttamente in top 10 nella prima classifica utile dopo l'ospitata sul palco dell'Ariston ed esordisce in quinta posizione, restando per varie settimane lassù e arrivando alle 25 mila copie vendute, che hanno permesso all'album di essere certificato oro.

Annuncio Tour

È un periodo incredibile per l'artista che vola in Europa per alcune date, compresa quella della Royal Opera House di Londra. Ma è in Italia che il tour cresce sempre di più, le tappe primaverili vanno sold out in pochissimo tempo, costringendo il musicista a bissare d'estate.

Un'estate piena

E anche le tappe estive vanno sold out, trovare un posto per assistere a uno dei suoi concerti diventa quasi un'impresa. E a parte qualche piccolo imprevisto, come l'annullamento degli appuntamenti con AstiMusica, Bosso conquista tutti, compreso il Presidente della Camera Laura Boldrini  la quale, dopo il concerto allo sferisterio di Macerata, lo invita ufficialmente in Parlamento. Il tour è finito, insomma, anzi, come scrive lui stesso sulla sua pagina Facebook, "non è mai veramente finito". Auguri Maestro.

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