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Grignani sul nuovo album: “Torno a parlare della gente che mi circonda”

Esce oggi il decimo disco di Gianluca Grignani, intitolato “A volte esagero”. Dieci tracce pop rock che raccontano se stesso e il mondo che lo circonda, uscendo “un po’ dalla gabbia dorata del cantautore”
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Gianluca-Grignani
Gianluca Grignani

A volte pare che Gianluca Grignani ci stia prendendo tutti in giro (diremmo che ci sta "trollando" se volessimo gettarla in internet). Lo abbiamo pensato tutti quando, qualche settimana, fa le agenzie batterono la notizia di una rissa di cui il cantante fu protagonista e che finì con l'arresto e l'accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale di cui dovrà rispondere in questi giorni in tribunale. Un caso, infatti, ha voluto che oggi, pochi giorni prima della sua difesa, sia il giorno dell'uscita ufficiale di "A volte esagero" che con questo titolo chiude il cerchio di quella che è la vita rock ‘n roll di Grignani (che una volta – in tempi pre social network – dovette anche smentire voci sulla sua morte). L'album – il decimo del rocker – che contiene 10 inediti arriva a 3 anni dal precedente “Natura Umana”, vanta collaborazioni importanti come quelle di Michael Thompson e Alberto Radius, è proprio quello che ci si aspetta da Grignani: rock, la sua inconfondibile voce graffiante e testi che alternano il racconto di sé e quello del mondo che lo circonda, come succede nel brano che dà il titolo all'album che, stando alle parole del cantante ai microfoni di Fanpage, racconta il "passaggio dalla classe operaia alla classe media". Oppure quando ne "Il mostro" parla della dipendenza: "Guarda e osserva/e stai attenta la mia è una malattia/io lo so che stai cercando qualcosa che ti tira su/ ma non l’hai ancora ammesso la droga ti butta giù", ma c'è spazio, appunto, anche per l'amore verso la propria famiglia: "Tu non lo sai/ Non puoi capire che/ Devo difenderti da tutto e anche da me/ che ti amo sai come non mi hanno amato mai".

"È un disco che è nato dall'esigenza di ritornare in mezzo alla ‘strada', non in senso dispregiativo, ma nel senso di ‘in mezzo alla gente'" dice Grignani che spiega come il suo intento sia stato quello di guardarsi intorno, "uscire un po' dalla gabbia dorata del cantautore per tornare a scrivere delle storie che mi coinvolgono e dove mi sento più a mio agio". Un Grignani che non nasconde le sue paura, ma le mette in musica, le esorcizza e si scusa. Si mette a nudo, ancora una volta, come fa con gli amici. Perché sono loro il suo punto di riferimento e da loro e con loro che nascono i suoi pezzi: "Per me è molto importante, quando scrivo, avere un confronto con le persone alle quali mi sento più vicino e queste storie parlano di gente normale, di gente che alza alle 6, come nel caso della canzone ‘A volte esagero', che è la storia di un mio amico che si arrampica sui tralicci della luce, lavora per l'Enel, e torna a casa alle 9 di sera. E con lui io parlo di società, di vita etc e da lì è nata a volte esagero".

Ma l'idea di quello che oggi è il cantante la dà lui stesso nel testo di "Non voglio essere un fenomeno" in cui canta: “Non voglio essere un fenomeno/ non voglio essere come te/ Io nella vita ho qualcosa da dire/ Io nella vita non sono un bluff/Essere famoso è già fuori moda".

Nel disco, assieme a Grignani hanno suonato Lele Melotti (batteria), Cesare Chiodo (basso), Maurizio Fiordiliso (chitarra), Adriano Pennino (tastiere e programmazione), Alessandro Papotto (sax), Roberto Schiano (trombone).

Intervista, riprese e montaggio: Simone Giancristofaro

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