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Grignani: “Era finito lo Xanax, senza non posso farcela”

Gianluca Grignani motiva così il suo gesto: “Avevo finito lo Xanax che prendo per l’ansia. Non avevo la ricetta e non mi andava di girare per farmacie cercando chi me lo desse senza, perché a Riccione mi riconoscevano tutti”.
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Gianluca Grignani si racconta a Vanity Fair, dopo quanto avvenuto il 12 luglio scorso, arrestato per aver aggredito i carabinieri a Riccione, con le accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Nuovi dettagli forniti in esclusiva al settimanale edito da Condé Nast, dopo la sua versione dei fatti resa sulla pagina Facebook ufficiale. Una vicenda dai risvolti sicuramente grotteschi, che va a fare il paio con quella che è la sua ultima canzone, lanciata pochi mesi prima, "Non voglio essere un fenomeno". Coincidenza squisita al punto che tra i tanti commenti sui social, c'è chi addirittura pensi si possa trattare di una mossa messa a punto per guadagnare un po' di popolarità perduta.

Il cantautore motiva il suo "blackout" con l'assenza di Xanax, il medicinale che prende per curare l'ansia. Non avendo con sé la ricetta medica non voleva farsi vedere, in giro per farmacie, chiedendo l'ansiolitico.

Avevo finito lo Xanax che prendo per l'ansia. Non avevo la ricetta e non mi andava di girare per farmacie cercando chi me lo desse senza, perché a Riccione mi riconoscevano tutti. Però stavo male. Soprattutto non vedevo più niente. Mi succede sempre così quando sono troppo stressato: gli occhi non vedono più. Per calmarmi ho bevuto due birre, Francesca e i bambini erano usciti, c'era solo un amico. Le birre non sono servite a niente, non mi hanno calmato, continuavo a non vedere, allora ho detto a questo ragazzo di chiamare un mio amico carabiniere perché mi venisse a dare una mano. Ha chiamato, ma lui era fuori in pattuglia. Poi, non so perché, ha detto di venire ad altri carabinieri. Io non volevo andare con loro, non volevo che la gente mi vedesse in quella situazione, mi sono dimenato, uno di loro è caduto per terra. Gli ho chiesto scusa mille volte. Poi mi hanno portato in ospedale, sono stati tutti gentilissimi, ma io volevo parlare con mia moglie e i miei figli, per questo non mi calmavo.

Tre canzoni da quest'esperienza. Gianluca Grignani attualmente è obbligato a firmare tre volte a settimana ed il prossimo 16 settembre affronterà il processo per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Ma da questa strana situazione pare possa nascere qualcosa di buono, perché come ha annunciato su Facebook, sono nate "tre canzoni niente male". Che il battage abbia inizio. 

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