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Gino Paoli indagato per evasione fiscale

Il procuratore della Repubblica di Genova Michele Di Lecce avfebbe confermato che Gino Paoli, attualmente Presidente della Siae, sarebbe stato indagato per evasione fiscale.
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Brutte notizie per Gino Paoli. Il cantautore genovese, infatti, risulterebbe indagato per evasione fiscale nell'ambito della maxi inchiesta su Banca Carige. Secondo quanto riporta il Secolo XIX, sarebbe in corso "in corso in queste ore un blitz della guardia di finanza nell’abitazione di Gino Paoli, nel quartiere azzurro tra Quinto e Nervi". Le perquisizioni sarebbero state richieste dalla Procura di Genova ed effettuale dal Nucleo di Polizia Tributaria del capoluogo ligure a seguito dell'inchiesta che vede tra gli indagati il commercialista del cantante per reato di associazione a delinquere finalizzato alla truffa o all'appropriazione indebita.

Oltre all'abitazione del cantante anche le sue tre società "Edizioni musicali senza fine", "Sansa" e "Grande lontra" sarebbero state oggetto di perquisizione. Oltre al cantautore genovese, autore di brani storici "Sapore di sale", "Senza fine", "Il cielo in una stanza" risulta indagata anche la moglie Paola Penzo.

Secondo il procuratore della Repubblica di Genova Michele Di Lecce il commercialista avrebbe aiutato Paoli a portare capitali in Svizzera sottraendoli al fisco italiano. Sarebbero 2 milioni di euro secondo gli inquirenti che stanno portando avanti l'inchiesta. A mettere nei guai il cantante sarebbe stata un'intercettazione telefonica proprio col commercialista da parte di quello che, oltre a essere uno dei nomi più noti del panorama musicale italiano, è attualmente il presidente della Siae. Al momento il cantante non sarebbe presente perché impegnato a Roma per motivi di lavoro.

Come riportato dal Sole 24 Ore "l'ipotesi degli inquirenti è che l'artista nel 2008 abbia trasferito illecitamente due milioni di euro in Svizzera, facendo mancare 800.000 euro nella dichiarazione dei redditi del 2009″. Ieri, intanto, il commercialista Vallebuona, da cui è nata l'inchiesta, ha dichiarato – stando a quanto riporta l'Agi – che "Il signor Paoli si rivolse a me all'inizio del 2014 per conferirmi un incarico professionale relativo a sue attivita' personali. Nel corso di tale rapporto e' stato fatto cenno a problemi che riguardavano il rientro di capitali dall'estero. Ma nulla e' stato fatto al riguardo da parte mia (…). Nulla era stato fatto – ha aggiunto Vallebuona – perché si sarebbe dovuta attendere l'emanazione di provvedimenti amministrativi e ministeriali relativi a quelle procedure di rientro capitali".

Intanto non poteva passare inosservato sul web il contrasto tra la figura di Presidente Siae e quella di presunto evasore. C'è chi ricorda, ad esempio la battaglia di Paoli contro il Teatro Valle che godeva, secondo il cantante "di vantaggi arroganti perché non rispetta le regole della concorrenza, evade completamente le tasse, non versa i contributi previdenziali Enpals e non rispetta alcuna misura di sicurezza per autori, tecnici e spettatori", ma c'è anche chi gioca con i titoli delle sue canzoni: "Il cielo in un caveau", "Ti lascio un’evasione", "Eravamo quattro amici al bar… Sarà meglio controllare gli altri tre", "Sapore di mare, sapore fiscale", come riporta sempre il Secolo XIX.

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