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Gigi D’Alessio risponde ad Aldo Grasso: “Camorristi? Cantavo per chi mi pagava”

Gigi DìAlessio risponde a un pezzo in cui il critico del Corriere della Sera Aldo Grasso ripercorreva il suo passato. E il cantante spiega, con ironia, come cantare per i boss non significa essere un camorrista, così come cantare davanti al Papa non lo rende “in odore di santità”.
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Gigi D'Alessio lo sa, dovrà fare i conti per tutta la vita con chi gli rinfaccerà il suo passato, la sua giovinezza. Il cantante napoletano, non ne ha mai fatto mistero, prima di diventare quello che è oggi, ha passato la sua giovinezza cantando, come spesso avviene per i cantanti napoletani e non solo, alle feste di matrimonio di chiunque poteva permettersi il suo ingaggio. Lo ha fatto lui e lo fanno tutti i cantanti neomelodici, la cosa è nota, come è noto che anche personaggi legati alla malavita abbiano amino portare alle proprie nozze e a quelle dei familiari gli artisti locali più in voga. Gigi D'Alessio lo era, e per questo motivo si sarà ritrovato a cantare panche alla festa di qualche boss, ma più volte ne ha spiegato il motivo.

Oggi, però, torna sulla questione e lo fa dalle colonne del Corriere della Sera, dove ha risposto a un pezzo del critico televisivo Aldo Grasso che il 10 maggio riportò ancora una volta questa storia. E per questo motivo, ancora una volta, Gigi D'Alessio è tornato sull'argomento, rispondendo come è solito fare da tempo. Lo spunto per l'editorialista del Corsera è stato l'iscrizione di D'Alessio ai Radicali e a Marco Pannella (con tanto di selfie), visto da Grasso solo "un goffo tentativo di riscatto da un passato presentato come ambiguo".

Avevo vent'anni e cantavo per chiunque mi ingaggiasse. L'intelligenza di Grasso di certo non gli permetterà di pensare che averlo fatto anche ai matrimoni dei camorristi mi abbia reso connivente con loro. Ho cantato anche davanti al Santo Padre, se è per questo, e per lo stesso principio, dovrei essere in odore di santità!

Sceglie l'ironia il cantante partenopeo, scelto lo scorso anno da Canale 5 per condurre lo show di Capodanno proprio da Piazza del Plebiscito. Cita Lucio Dalla, con cui ha collaborato, e sottolinea come sia stato prosciolto dalle accuse di connivenza.

La musica è il mio lavoro e il mio pane, ma è anche il lavoro e il pane di decine di persone che lavorano con me. Conosco le loro famiglie e i loro figli crescono con i miei. Una responsabilità in più che mi rende necessariamente più forte. La musica mi ha aperto la strada, mentre a molti che sono cresciuti con me sfortunatamente ciò non è stato concesso e per questo canto anche la loro canzone.

Sotto la lettera di D'Alessio la contro risposta di Grasso:

Gigi D'Alessio offre musica, io un po' di ironia

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