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Gigi D’Alessio: “Ho fatto la gavetta, non sono mica uscito dal Grande Fratello”

Il cantante neomelodico napoletano rivendica le sue origini, afferma di aver partecipato a più matrimoni di un prete e lancia una steccata ai colleghi: “il successo che dura poco lo hanno avuto in tanti. Io sono un uomo che canta, non un cantante che fa l’uomo”.
A cura di Andrea Parrella
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Gigi D'Alessio è senza dubbio, attualmente, il cantante napoletano più noto al mondo. La cosa potrebbe essere ampliata al panorama italiano intero, visto che D'Alessio, da anni, oramai, non è più un semplice cantante dialettale e non ha più a che fare con il solo contesto locale che lo ha lanciato. Per quanto è vero che il segreto del suo successo, la sua stessa forza, consista in effetti in questo localismo che lui è capace di esportare ovunque, portandosi appresso i vicoli di Napoli ovunque vada e non perdendo mai la modestia di chi sa di essere partito dal basso. E lui lo sa, anzi lo rivendica, in un'intervista rilasciata a Radio Club 91, nel programma "Caffè Sospeso". Dice di cantare con il cuore e sottolinea:

Un posto nella musica me lo sono conquistato da solo. Ho fatto la gavetta io, non sono uscito mica dal Grande Fratello. Per chi viene dal sud e per i napoletani è difficile superare Caianello ed arrivare in Italia, ci impieghiamo tanto tempo ma una volta superata questa dogana virtuale nemmeno il più grande uragano può scalfirci. Amo confrontarmi con gli artisti internazionali e a distanza di 40 anni ancora uso la fisarmonica che mio padre regalò a mio fratello

Parole importanti quelle del cantante, che nel suo nuovo album "Malaterra" duetta anche con esponenti importanti della musica napoletana, come Valentina Stella, ma nel quale duetta anche con la sua compagna Anna Tatangelo, che ammette di aver fatto una gran fatica a convincere a cantare in un dialetto che non fosse il suo. Il concerto di Capodanno per Canale 5, che dopo lo scorso anno a Napoli ripeterà a Bari, non è il solo obiettivo della sua carriera. Il suo sogno resta quello di ripetere un concerto già fatto molti anni fa, allo stadio San Paolo, visto che ritiene il tempio del calcio napoletano sia "la consacrazione per un artista". Infine lancia una bordata ai colleghi: "il successo che dura poco lo hanno avuto in tanti. Io sono un uomo che canta, non un cantante che fa l'uomo. Con i soldi non si fa la musica. Ci sono canzoni che si cantano con 1000 lire di voce e 100 lire ‘e core".

 

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