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Gianna Nannini accusata di strumentalizzazione: ”Non ho usato mia figlia per vendere il disco”

“Non è assolutamente vero. Forse il suo era un modo come un altro per raccogliere qualche voto in più,” dice la rocker di Ogni Tanto a proposito delle dichiarazioni della Meloni.
A cura di Biagio Chiariello
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Alza la voce Gianna Nannni, ma non per mezzo di una canzone. Nei giorni scorsi il Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, l'aveva accusata di aver sfruttato l'immagine della gravidanza con l'obiettivo di vendere il nuovo album Io e Te. Ma la rockstar senese di Ogni Tanto non ci sta e tramite il settimanale A, asserisce: “Non e’ assolutamente vero; sa cosa fanno gli orsi? Attaccano chiunque osi anche solo guardare i loro cuccioli,” frase che sa un po' di minaccia, ma che fa comprendere l'istinto materno che subentra in circostanze simili;  poi accusa a sua volta la Meloni: "Il ministro mi ha accusato di usare mia figlia per vendere più dischi. Non è assolutamente vero. Forse il suo era un modo come un altro per raccogliere qualche voto in più".

“La nascita di mia figlia Penelope, che oggi ha tre mesi, mi ha reso piu’ forte, vado a letto e non vedo l’ora che sia mattina, non c’e’ una giornata uguale all’altra: se sorride, ci perdo le ore, rido, gioco, la pettino, anzi la spettino, perchè ha un sacco di capelli," dice Gianna Nannini che sarà in tour dal 29 aprile a Milano. Su di sé, invece, dice: “Sono un po’ come una suora: lei e’ sposata con dio, io con la musica”. A proposito del caso Ruby e l'inchiesta sui festini di Arcore commenta: "Ognuno è libero di gestire la propria vita, ma – come si dice – ‘Not in my name'". E infine sulla manifestazione in rosa "Se non ora quando?" dello scorso 13 febbraio: “Si e’ cercato di sminuirle dando alla manifestazione connotati politici o di parte. Certo, e’ duro accettare che le donne siano così forti…”.

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