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Geri Halliwell, perdere con stile: “Devo guardarmi indietro e ricordare chi sono”

Dopo le 393 copie vendute del suo nuovo singolo, Geri Halliwell fa un resoconto di quello che è successo, ammettendo senza mezzi termini il fallimento e lo fa con un post onesto sul suo blog: “Ho bisogno di guardarmi indietro, ricordarmi chi sono, da dove vengo e darmi una scrollata”
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Trecentonovantatrè (393) è un numero che l'ex Spice Girl Geri Halliwell dimenticherà con molta difficoltà. Finita (tanti anni fa) l'epoca in cui, assieme al suo gruppo, vendeva milioni di copie, da un po' la Ginger Spice si era data alla tv e lo aveva fatto da giurata di Australia's Got Talent. Aveva lasciato stare la musica, anche dopo una delusione venuta dalle non enormi vendite del suo precedente singolo. Ma la cantante aveva preso deciso che, forse anche grazie all'enorme visibilità che aveva in Oceania potesse tornare a vendere qualche disco. Ma i numeri sono stati impietosi (per usare un eufemismo), 393 copie del nuovo singolo "Half of Me", vendute la prima settimana in Australia, e forse questo fallimento è stata la prova che anche le superstar a un certo punto devono capire che non si può vivere di rendita.

Ma la Halliwell come l'ha presa? Non proprio bene, ovviamente, a leggere il post sul suo blog dedicato a questo numero, che come ammette lei stessa non dimenticherà:

"Per la finale dello show di Australia's Got Talent, mi sono chiesta quale fosse la mia opinione. (Loro si aspettavano che cantassi il nuovo singolo). Posso esibirmi con una canzone che ha raggiunto il 94esimo posto? Posso fingere che non sia successo? Negare? Nascondere il mio fallimento? O cacciare la combattente… cantare la canzone in maniera magnifica facendo del mio meglio per promuoverla e raggiungere, forse, un rispettabile n. 30? O anche il 60?

Ma sono questa io, oggi?

(…)

Ciò che farò è questo, ho bisogno di guardarmi indietro, ricordarmi chi sono, da dove vengo e darmi una scrollata. Allo stesso modo in cui mi spaventa sembrare una perdente (visto che tutti vogliamo sembrare vincenti, no?), non  ho paura di dire: ‘Ho perso'. Forse ho bisogno di imparare come perdere bene, così da essere un buon vincitore".

Un'ammissione di sconfitta, ma anche una voglia di non darsi per sconfitta definitivamente. La canzone la canterà, "nella maniera più onesta possibile". Insomma si può anche perdere, ma con stile.

Che è sempre una consolazione.

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