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Flussi 2014: l’Irpinia si veste d’elettronica

Lunedì 25 agosto parte la VI edizione del festival Flussi, che porterà grandi artisti di musica elettronica ad Avellino. Tra i protagonisti Christian Fennesz, Lauren Halo e gli italiani B/B/S.
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Dopo il Cilento, pare che sia l'Irpinia il posto più cool dove fare musica in Campania. Se Napoli, a parte poche isole felici (vedi Pomigliano Jazz, ad esempio), ha qualche difficoltà con Festival e musica live (il suo festival principale, il Neapolis, ad esempio quest'anno non s'è tenuto), il resto della Campania pare muoversi molto a proprio agio tra le pieghe della musica nazionale e internazionale. In queste ultime settimane, infatti, si sono tenuti, si stanno tenendo o si terranno tre festival che col tempo stanno guadagnando sempre più spazio e attenzione, grazie a una cura meticolosa nell'organizzazione e nella scelta delle line up, oltre a coinvolgere, ovviamente, al meglio un territorio molto bello e caratteristico. Se qualche giorno fa è terminato l'Ariano Folk Festival, una delle manifestazione di punta del genere, che quest'anno ha ospitato, tra gli altri, Bombino e che in passato ha portato in Bassa Irpinia gente del calibro di Alborosie e Gogol Bordello, e in questi giorni in Alta Irpinia (con Calitri come capofila) si sta tenendo lo Sponz Festival – festival dietro cui c'è la mente di Vinicio Capossela -, che ha portato in Campania un gruppo amatissimo come i Tinariwen, lunedì si cambia completamente genere trasformando Avellino in una città europea grazie al festival Flussi.

La manifestazione, giunta ormai alla VI edizione, si terrà dal 25 al 31 agosto, e ospiterà 40 artisti provenienti da 10 nazioni che saranno dislocati in tre location: il grande palco del Teatro Carlo Gesualdo per i due concerti indoor, la terrazza panoramica del teatro e gli storici spazi della Casina del Principe. Flussi è, ormai, una delle rassegne più attese per chi ama la musica elettronica, che in questi ultimi anni si sta facendo sempre più largo nei gusti del paese. Non è un caso che gli italiani siano uno dei pubblici più numerosi di quello che è uno dei principali festival elettronici al mondo, ovvero il Sónar di Barcellona, e soprattutto che il nostro Paese veda sempre più concerti e festival del genere (dallo Spring Attitude romano al Dancity abbruzzese).

Nomi importanti, quelli che sbarcheranno ad Avellino nei prossimi giorni: lunedì 25  e martedì 26 si comincerà con alcuni artisti emergenti, giusto antipasto prima degli artisti più noti. Il 27 infatti toccherà ai Clock DVA di Adi Newton, band di Shaffield e nome di culto dell'elettronica più gotica, mentre il 28 toccherà all'anteprima italiana dei B/B/S, progetto che vede Erik Skodvin alla chitarra, Andrea Belfi alle percussioni e Aidan Baker al bass, dare il la al live set di Roly Porter che a due anni dall'ottimo debutto Aftertime datato 2011, presenta il suo secondo lavoro: "Life Cycle Of A Massive Star".

ll 29 prima i Demdike Stare eseguiranno una sonorizzazione dal vivo del film muto del 1922 Häxan di Benjamin Christensen e poi il live di TM 404, progetto dietro cui si cela la mente di Andreas Tilliander, mentre nel pomeriggio da segnalare, mentre il 30 sarà la volta di uno dei nomi più importanti del panorama internazionale: Christian Fennesz. Il suo ultimo lavoro "Bécs" è unanimemente considerato uno dei migliori album usciti quest'anno e il musicista austriaco sarà accompagnato sul palco dal live performer e videoartista Lillevan. A seguire, dalla terrazza del Teatro Gesualdo toccherà al producer del Michigan Lauren Halo, autore, lo scorso anno, dell'album "Chance of Rain", mentre il suo esordio "Hyperdub" è stato acclamato dalla critica nel 2012, ricevendo riconoscimenti come best 10 Album of the Year secondo il The Washington Post e il 1° Album of the Year secondo il prestigioso The Wire Magazine.

Il 31, per la giornata finale, tornano protagonisti i giovani grazie al SOUNDAY. La chiusura, invece, sarà affidata all'evento speciale con Cellule D'Intervention Metamkine, collettivo audio-visivo composto da Christophe Auger, Xavier Quèrel, Jèròme Noetinger, che propone performance basate sull'utilizzo di proiezioni in 16mm (manipolate dal vivo tramite una serie di dispositivi di rifrazione e filtro della luce, nonché di modificazioni ed estensioni meccaniche sui proiettori stessi) e sulla musica elettroacustica dal vivo prodotta con registratori a bobine e strumenti analogici.

Oltre alla musica il Festival propone anche workshop, laboratori e talks con artisti, docenti e ospiti invitati per l'occasione. Il programma completo e dettagliato lo trovate sul sito ufficiale.

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