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Festival di Sanremo 2017: i Massive Attack, i feti e un promo in stile Fertility Day

Il primo promo video del Festival di Sanremo 2017 non manca di sollevare qualche critica, con scelte quantomeno strane e citazioni lontane da quella che è l’anima odierna del Festival.
A cura di Francesco Raiola
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"Tutti cantano Sanremo", vabbè, può anche starci, in fondo cosa deve dire uno spot che parla del Festival – per antonomasia – della canzone italiana? Però la domanda che ci poniamo – e pare che non siamo gli unici – è: "Chi ha pensato e creato il primo video promo del festival?". Perché, diciamolo, quei 44 secondi sono veramente qualcosa di straziante, un insieme di cose di cui è complesso trovare il senso. Il primo impatto, il significato immediato, quello per cui si ascolta Sanremo fin da quando si è ancora nella pancia della madre deve fare i conti con una costruzione che lascia quantomeno perplessi, e non solo per le scelta musicale.

La prima cosa che salta agli occhi di chiunque abbia un po' di dimestichezza con le cose musicali o, semplicemente, abbia visto qualche video di MTV negli anni '90 sono i Massive Attack (che sia un'anticipazione dei prossimi ospiti? Si scherza), la band autrice di "Teardrop", una delle loro canzoni più famose, di cui è ripreso il concept video e musicale. Il battito del cuore iniziale, infatti, è assolutamente quello del pezzo della band inglese, così come il concept di tutto il video, con questi feti che cantano nelle pance delle proprie madri. Ma forse una delle cose peggiori è il mash up di quel brano con "Non ho l'età" di Gigliola Cinquetti, una delle canzoni simbolo del Festival e dell'Italia anni '60, una versione cantata con una voce forzatamente infantile che irrita più che accattivare.

Sarà interessante capire il perché di questa scelta: perché i Massive che con Sanremo, con le sue scelte e col suo pubblico c'entrano così poco? Perché la voglia di rifarsi a quel tipo di concept? Domande che forse troveranno risposta nelle prossime ore o nella conferenza stampa che si terrà tra qualche giorno. Conferenza stampa che forse chiarirà anche la scelta di una campagna che sembra uscita direttamente da quel Ministero della Salute che fece più di un pasticcio con quella del Fertility Day, con l'aggiunta di un bambino di colore che sa quasi di pezza per coprire il buco, perdendo l'innocenza che era, senza dubbio, nelle intenzioni di chi lo ha pensato.

Certo, forse l'errore e la malizia sono nell'occhio di chi guarda, eppure la scelta non è passata inosservata e anche tra i commenti al post ufficiale non mancano le critiche. Insomma, che Sanremo porti con sé anche polemiche continue fa parte del gioco, ma che vi presti il fianco con scelte del genere non capita spesso. Speriamo che i prossimi annunci e la gara possano far dimenticare questo primo passo.

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