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Fedez vince una battaglia con la Siae, il Tribunale: “Diritto d’autore anche a Soundreef”

Il Tribunale di Milano ha emesso un decreto ingiuntivo di pagamento a una società che, organizzando il concerto di Fedez, aveva pagato i diritti d’autore a Siae e non a Soundreef, società di cui fa parte il cantante.
A cura di Francesco Raiola
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È più di un anno ormai che prosegue la battaglia tra Siae e Soundreef sui diritti d'autore e oggi è arrivato il Tribunale di Milano, tramite un decreto ingiuntivo, a mescolare le carte e ordinare a una società di organizzazione di concerti, la Sowbees, di dover pagare a Soundreef il compenso dovuto al popolare artista a titolo di compensi per diritto d'autore, dal momento che l'azienda aveva deciso, allineandosi a quanto prevede la normativa di pagare solo la SIAE e adesso ha 40 giorni, invece, per decidere se pagare anche Soundreef oppure opporsi al decreto ingiuntivo.

La nota di Soundreef

La decisione è stata emessa in sede monitoria, quindi con un decreto emanato in assenza di alcun contraddittorio fra le parti – come sottolinea la stessa Siae – e decide che "chi utilizza i diritti d'autore di un artista o di un editore è tenuto a pagare direttamente i titolari dei diritti o chi abbia ricevuto da questi ultimi il mandato alla gestione dei diritti e non può pagare sempre e comunque la SIAE anche in relazione a diritti estranei al repertorio dei propri mandanti e associati" spiega Soundreef in una nota in cui spiega anche, tramite l'avvocato Guido Scorza, che: "Alcuni organizzatori di concerti non versano a Soundreef quanto dovuto perché sviati e confusi da pratiche commerciali della SIAE che formano attualmente oggetto di un procedimento davanti all'Antitrust. Questa decisione, per quanto pronunciata in sede sommaria, potrebbe contribuire a chiarire ciò che dovrebbe essere ovvio: nessuno SIAE, inclusa, può gestire diritti d'autore e incassare compensi in assenza di un mandato da parte del titolare dei diritti. La volontà di un autore deve essere sempre e comunque rispettata e non c'è questione di mercato, né esclusiva che possa travolgere questo principio elementare". Confida nell'Antitrust Davide D'Atri, fondatore e amministratore delegato di Soundreef: "Questa decisione del Tribunale di Milano, dunque, è solo un primo passo nella direzione auspicata".

La difesa della Siae

La Siae affida la sua difesa a una nota in cui si legge: "Non conosciamo il provvedimento; prendiamo atto che la stessa Soundreef lo definisce sommario e cioè emesso sulla base della sola rappresentazione dei fatti da parte di Soundreef. Riteniamo utile segnalare che ad oggi la normativa sul diritto d'autore in Italia non è in alcun modo cambiata e che SIAE ha il dovere di incassare per tutte le opere che ha in tutela, a protezione di quel diritto d'autore che si cerca di scardinare e quindi a salvaguardia di tutto il mondo degli autori ed editori. L'esclusiva di SIAE è ad oggi saldissima e col tempo si chiarirà ogni equivoco, o peggio strumentalizzazione, attorno ad essa".

Chi è passato da Siae a Soundreef

Quella tra le due società è una battaglia che va avanti da tempo a colpi di carte bollate e di una sorta di calciomercato musicale: in quest'ultimo anno, infatti, alcuni grossi nomi della discografia italiana, insoddisfatti della gestione Siae, hanno deciso di tentare la carta Soundreef, tra questi hanno fatto molto discutere, ad esempio, i passaggi di Fedez, tra i più convinti della decisione, ma anche quello di Gigi D'Alessio, Nesli e Fabio Rovazzi.

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