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È morto il Maestro Bruno Canfora, scrisse “Brava”, “Il geghegè” e “Da-da-um-pa”

Bruno Canfora, scomparso la scorsa notte, è stato un pilastro della Rai oltre che autore di alcune tra le più note canzoni del panorama leggero degli anni ’60 e ’70, scrivendo per Mina, Rita Pavone, Rocky Roberts, Modugno e le gemelle Kessler, tra gli altri.
A cura di Redazione Music
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Il maestro Bruno Canfora con la cantante Elsa Peirone (Lapresse)
Il maestro Bruno Canfora con la cantante Elsa Peirone (Lapresse)

È morto all'età di 92 anni Bruno Canfora, uno dei direttori d'orchestra più noti della televisione italiana, di cui fu protagonista dagli anni '60 agli anni '90. Il musicista è morto nella sua villa nei pressi di Perugia, come ha annunciato il figlio e riportato dall'Ansa e le esequie si sono già svolte in forma privata nella residenza del Maestro. Canfora è stato un volto e una penna nota del panorama musicale e televisivo italiano, legatissimo alla Rai, ma anche ad alcuni dei più grandi successi della musica leggera italiana. Fu tra i protagonisti di programmi storici della televisione pubblica, da Studio Uno a Senza Rete, passando per Sabato Sera, Premio Italia ma anche alcune versioni di Canzonissima e, immancabile, il Festival di Sanremo, dove oltre a dirigere l'orchestra, scrisse anche alcune delle canzoni che, col tempo, sarebbero state presentate in gara.

Una carriera di musica e tv

Ma la carriera del musicista è vasta: ha scritto, per esempio canzoni che sono parte integrante dell'immaginario collettivo, come, tra le altre, "Sono come tu mi vuoi" e "Brava" interpretati da Mina, "Il ballo del mattone", "Fortissimo", "Il geghegè" eseguite da Rita Pavone, "Da-da-um-pa" proposta dalle Gemelle Kessler e finanche "Stasera mi butto", portata al successo da Rocky Roberts, senza contare le partecipazioni a varie rassegne canore, come Un disco per l'estate 1965 assieme a Domenico Modugno. La sua carriera televisiva durò fino al 1995, quando partecipò alla trasmissione ideata da Michele Guardì "Papaveri e paperi", senza contare la collaborazione con due degli autori e commediografi più conosciuti della tv italiana "per i quali scrisse le musiche di molte commedie musicali, tra cui Viola violino e Viola d'amore nel 1967, Angeli in Bandiera, Un Angelo è sceso a Brooklyn" come riporta Wikipedia.

L'importanza di Mina

Per Canfora, l'incontro con Mina fu importantissimo, come disse in un'intervista pubblicata sul sito della cantante:

Avere incontrato Mina è stato il più bel regalo che mi potesse essere fatto. Non riesco a pensare ad un eguale sviluppo del mio lavoro senza di lei. Mi ha dato la possibilità di scrivere e di arrangiare come desideravo. Per scrivere ed arrangiare come un musicista vorrebbe poter fare, c’è bisogno dei mezzi. Quelli personali, certo… ma poi, se non ci fosse stata Mina a reggere tutto, a permettere di realizzarlo reggendolo con le sue capacità, totali, complete, la sua musicalità, la sua voce, la sua intonazione, la sua innovazione nel dividere.

Un genio per i Baustelle

In una recente intervista spese belle parole per Canfora anche Francesco Bianconi, leader dei Baustelle, una delle migliori band italiane di questi ultimi anni, che disse lo definì un genio in campo pop, al pari di artisti come Lennon, McCartney, Brian Wilson e ABBA.

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