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È morto Alan Vega dei Suicide, band pioniera del punk e dell’elettronica mondiale

Alan Vega, metà del duo electro punk dei Suicide, è morto all’età di 78 anni, come annunciato da Henry Rollins dei Black Flag sul suo sito.
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Alan Vega (Getty Images)
Alan Vega (Getty Images)

È morto all'età di 78 anni Alan Vega dei Suicide, la band electro punk che si formò negli anni '70. Lo ha annunciato sul proprio sito Henry Rollins dei Black Flag che ha scritto: "Alan è morto in pace nel sonno, il 16 luglio. Aveva 78 anni. Alan non è stato solo inesorabilmente creativo, scrivendo musica e dipingendo fino alla fine, ma anche unico. Assieme a Martin Rev, nei primi anni '70, hanno formato il duo Suicide". I due si formarono nella New York degli anni '70, in una città che musicalmente era brulicante di talenti e che in quegli anni vedeva la nascita del punk di cui furono uno dei punti di riferimento assieme a band come New York Dolls e a Iggy Pop con i suoi Stooges.

Il comunicato stampa sulla morte

"Quasi immediatamente la loro incredibile e inclassificabile musica andò contro ogni buon senso. Le loro performance live, anni luce prima del Punk Rock, sono ormai legenda e il loro album d'esordio è uno dei risultati più notevoli e provocatori della musica americana", prosegue il comunicato stampa approvato anche dalla famiglia del cantante. La quintessenza dell'arte dice ancora Rollins di un artista che ha segnato senza dubbio alcuni degli anni più importanti della musica underground americana e non solo.

I primi a descriversi come punk

In un articolo su Village Voice Vega disse al critico musicale Simon Reynolds, che in "Post-Punk 1978-1984" ha cristallizzato i cambiamenti dell'epoca, che nel flyer di uno dei primi concerti erano annunciati come "Punk Music Mass. Non inventammo quella parola – probabilmente la presi da un articolo di Lester Bangs sugli Stooges – ma credo che fossimo i primi a descrivere la propria musica come punk. Quell'album, il primo, fu senza dubbio seminale per la scena che in quegli anni stava agli albori soprattutto grazie al mix tra punk e l'uso ad esempio dei sintetizzatori e della drum machine. Dopo quell'album ne vennero altri 4: "Suicide: Alan Vega and Marin Rev" (1980), "A Way of Life" (1988), "Why Be Blue" (1992) e "American Supreme" (2002).

Uno degli aspetti principali di Alan era la sua assoluta aderenza alle domande della sua arte, fece solo quello che voleva e visse per creare. Dopo anni il mondo cominciò a considerarlo per il precursore che fu fin dai primi anni. La vita di Alan – continua il comunicato – è una lezione di cosa significhi realmente vivere per l'arte.. Il lavoro, l'enorme quantità di tempo richiesto, il coraggio di vederlo in prospettiva e la forza di portarlo avanti.

Gli artisti influenzati dai Suicide

Tra coloro che hanno riconosciuto la sua e la loro influenza ci sono artisti come Radiohead, New Order, U2 e Depeche Mode, tra gli altri, ma anche Aphex Twin e Daft Punk fino a BRuce Springsteen che fece una cover della loro "Dream Baby Dream".

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