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Cristiano De Andrè sull’incidente: “Tutto falso, non guidavo e non ero ubriaco”

Coinvolto in un incidente d’auto qualche giorno fa, il cantante Cristiano De Andrè ha smentito le notizie riportate da una parte della stampa, che lo davano alla guida dell’auto e in stato di ebbrezza.
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Qualche giorno fa circolò la notizia di un incidente d'auto che aveva coinvolto Cristiano De Andrè in Sardegna. Il cantante, riportavano alcune fonti locali, era stato vittima di un incidente stradale, che fortunatamente non aveva riportato conseguenze gravi, finendo con la macchina in un torrente. Inizialmente le cronache riportarono che fosse proprio lui alla guida dell'auto e che assieme a lui era presente un'amica. Nessun danno per i due che erano stati tratti in salvo dai Carabinieri del luogo.

Nei giorni successivi alcuni media riportarono anche alcuni dettagli che avrebbero visto De Andrè ubriaco, che avrebbe evitato, per quel motivo, di fare il test dell'etilometro. Ma il cantante ha voluto fare chiarezza sull'accaduto e lo ha fatto con un post sul suo Facebook. Un post in cui ci sono precisazioni importanti, come quella per cui non fosse lui alla guida della vettura, anche perché l'auto non era la sua: "Ci terrei a precisare alcune cose riguardo all'incidente avvenuto qualche giorno fa e che mi ha visto coinvolto – scrive l'uomo -. Non ero io alla guida del autoveicolo al momento dell'incidente, come si evince dal verbale. Non sono io il proprietario dell'autovettura."

Dopo queste precisazioni De Andrè si rivolge ai media e chiede la rettifica delle notizie date nei giorni scorsi: "Con questo vorrei che molte cose che sono state scritte a riguardo vengano rettificate! Molte testate giornalistiche hanno scritto che invece ero io alla guida del veicolo, in stato di ebrezza e che mi sarei rifiutato di fare il test dell'etilometro" scrive, prima di specificare che aderirà, probabilmente, alle vie legali contro chi ha scritto falsità: "Lascio a voi le vostre personali considerazioni, e attendo invece di risolvere la questione con chi di dovere, nelle appropriate sedi legali!".

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