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Contro il caporalato: il video denuncia di Baba Sissoko con Nicodemo e Lilies on Mars

A pochi giorni dall’approvazione di una legge che punisce il caporalato, Baba Sissoko, assieme a Nicodemo e Lilies on Mars hanno girato un video nel Ghetto di Rignano Garganico per denunciare lo sfruttamento dei lavoratori.
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Baba Sissoko è uno dei maggiori esponenti della musica maliana, sperimentatore che ama mettere le mani in generi che vanno dall'elettronica, al jazz alla world, e che da 20 anni, ormai, vive in Calabria, a Cosenza, con la sua famiglia. Sissoko è un griot, portavoce del popolo maliano e "biblioteca naturale", figura fondamentale per la tradizione del suo Paese, che deve essere in grado di raccontare e per farlo ha bisogno di ascoltare tantissimo. Oggi il racconto del musicista – che quest'anno ha vinto il premio Track of the Year dei Gilles Peterson Worldwide Awards con "Tata", assieme a DJ Khalab – avviene in gran parte grazie alla sua musica, conosciuta in tutto il mondo anche grazie a collaborazioni importanti che lo hanno visto al fianco di artisti come Dee Dee Bridgewater, Art Ensemble of Chicago  e Omar Sosa, tra gli altri, ma anche in Italia non mancano collaborazioni importanti come quelle con il jazzista Antonello Salis o l'ultima, quella con il produttore Nicodemo e il duo delle Lilies on Mars, con cui ha realizzato “DjeliBIT" – nome che unisce il ramo etnico del cantante, Djeli, con il bit, appunto -, progetto che vede "transetnicità e world beat contagiati da un’elettronica acida che manipola la tradizione africana e la trasla in una miscela di sonorità spurie scosse da ritmi technotribalizzati". Il risultato è un'immersione completa in un mondo sperimentale fatto di jazz, elettronica e dance, appunto.

Il video girato nel Ghetto di Rignano Garganico

Il pezzo che apre l'album si chiama "Djalla Djalla" e da ieri è accompagnato da un video particolare, girato all'interno del Ghetto di Rignano Garganico, realtà fatta di sfruttamento, baracche e fango, dove i 4 hanno organizzato un concerto per sensibilizzare sulla situazione dei braccianti con cui hanno trascorso un giorno intero osservandone le condizioni di vita. Il risultato, preceduto da una serie di cartelli che spiegano la situazione di quel pezzo d'Italia, è un video che dà l'idea del lavoro musicale fatto dai tre e della situazione sociale di quel luogo. La realizzazione del video, che è stata possibile grazie alla collaborazione di Radio Ghetto (emittente pirata che dà voce alle persone nel ghetto), Funky Tomato e RuralHub, ed è stata raccontata alle telecamere di TV7, il rotocalco settimanale del TG di Rai Uno, arriva a pochi giorni dall'approvazione della nuova legge che punisce l'intermediazione illecita e lo sfruttamento del lavoro, primo passo contro il sistema malato del Caporalato, estendendo le sanzioni a caporali e imprenditori che li usano per le intermediazioni.

Due concerti live a Milano e Salerno

Per chi volesse vedere live il progetto potrà farlo, questa sera, al Serraglio a Milano (10€ + Tess. ACSI) o il 9 novembre nell'ambito del Festival Linea d'Ombra, dove il concerto sarà anticipato dall'incontro “Musica e Integrazione: creare ponti nell’era delle reti. Un omaggio (non olografico) al Mediterraneo” con Alex Giordano (RuralHub / docente di Società delle Reti all'Università Federico II di Napoli), Gennaro Avallone (docente di Sociologia del Lavoro presso l'Università degli Studi di Salerno), Mamadou Dia (Funky Tomato) e il giornalista e autore Davide Speranza. A seguire la presentazione del documentario: “DjeliBIT: the Making Of”.

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