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Confermata condanna a 5 anni per Paolo Bovi, ex fonico dei Modà: molestò dei minori

L’ex fonico del noto gruppo milanese era stato condannato in primo grado a più di 5 anni di reclusione in virtù di una decisione del gup di Milano. Secondo la sentenza ha molestato 4 ragazzini durante alcune gite organizzate dall’oratorio presso il quale era educatore.
A cura di A. P.
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La vicenda di Paolo Bovi, ex fonico dei Modà, accusato di molestie sessuali su quattro ragazzi di un'età compresa tra i 13 e i 16 anni, ha fatto discutere molto negli ultimi mesi. Bovi ricopriva il ruolo di educatore in un orfanotrofio e nello scorso ottobre era stato condannato a 5 anni e mezzo di reclusione dal gup di Milanoper molestie sessuali su minori. I fatti risalgono al 2011 e l'uomo era interessato da un procedimento legale per il quale era stato chiesta una pena ancor maggiore, di sei anni e otto mesi. I 4 ragazzi che avevano denunciato le molestie si erano costituiti parti civili. Nei confronti di uno di loro il gup ha disposto una provvisionale da 10mila euro. Gli altri non hanno chiesto i danni, rifiutando il risarcimento offerto da Bovi.

Quest'oggi la prima sezione penale della Corte d’Appello di Milano ha confermato la condanna a cinque anni e mezzo di carcere inflitta in primo grado, stando a quanto affermato dal Corriere della sera. I giudici (presidente del collegio Giuseppe Bocelli) hanno confermato la sentenza del gup di Milano Franco Cantù Rajnoldi, emessa lo scorso 10 ottobre, con rito abbreviato. Bovi nel marzo scorso aveva tentato il suicidio, attaccando un tubo agli scarichi della sua automobile, per poi essere salvato in extremis. Sono stati confermati anche i risarcimenti alle vittime.

Secondo quanto emerso in merito alle indagini Bovi, che nel 2011 aveva un ruolo di animatore in una parrocchia nell’hinterland milanese, sarebbe stato accusato di molestie sessuali “di lieve entità” (cioè senza rapporti consumati) su quattro ragazzini fra i 13 e i 16 anni che frequentavano la parrocchia. Per questo dopo le prime indagini per lui i pm Daniela Cento e Lucia Minutella che si occupano del caso hanno chiesto gli arresti domiciliari firmati dal gip milanese Luigi Gargiulo. Le indagini della Procura del capoluogo lombardo sono state avviate a seguito delle denunce presentate nel 2013 dalle famiglie dei ragazzini coinvolti, ma pare che il musicista in precedenza fosse stato allontanato dalla parrocchia dopo che uno dei ragazzini aveva accennato a un prete comportamenti che il sacerdote aveva ritenuto inappropriati alla figura di un educatore a contatto con i ragazzi.

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