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Con l’Orchestra Rock al Concerto del 1° Maggio diamo una mossa all’Italia

Un’orchestra rock composta dai migliori musicisti italiani sul palco del Primo Maggio. Sia uno slancio per un’Italia che, senza né capo, né coda, ha bisogno di darsi una bella svegliata, sia l’edizione dove “lavoro, vita, famiglia” non restino solo parole buone per i prospettivi informativi di prestiti e mutui.
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Dopo un'edizione poco esaltante, condotta dall'ingessata coppia Pannofino-Raffaele, quest'anno tocca di nuovo ad un personaggio comico fare gli onori di casa del Concerto del Primo Maggio: è Geppi Cucciari. Ma se su questo piano non si trovano differenze sostanziali, rispetto al 2012, la vera novità che salta all'occhio è quella di un'orchestra rock, composta da nomi di primo piano. Più che un'orchestra dunque, a guardare chi ci suonerà, abbiamo una vera e propria superband in stile Live Aid: il mitico Boosta dei Subsonica alle tastiere, Fabrizio Bosso, tra i migliori trombettisti italiani, c'è il sax "sciamano" di Enzo Avitabile, Andrea Mariano dei Negramaro, ci sono i chitarristi di Liga e Vasco, Federico Poggipollini e Maurizio Solieri. Con la direzione di Vittorio Cosma e la voce di Fabri Fibra, verranno riletti i classici che hanno fatto la storia della musica italiana.

Il Rock smuova l'Italia. Il Concerto del Primo Maggio, dopo alcune edizioni dove ha rasentato l'autoreferenzialità, rischiando di essere considerato meramente come intrattenimento e vetrina per i gruppi più giovani, quest'anno approda in un momento storico importantissimo. Da quel palco si cerchi di lanciare segnali importanti ad una classe politica, che rischia di arrivare alla Festa dei Lavoratori senza né capo, né coda. Il tema di quest'edizione sarà, però, "Musica per il nuovo mondo. Spazi, radici, frontiere", non si commetta l'errore di rimpinzare la manifestazione di world music, invitando alla socialità e al rispetto per l'ambiente, tematiche importanti, ma leggermente fuori asse per la manifestazione di Cgil, Cisl e Uil. C'è bisogno di gridare un'esigenza, un SOS, legittimare quel desiderio di tornare ad essere un Paese dove le parole lavoro, vita, famiglia, non restino solo parole buone da leggere sui prospetti informativi di prestiti e mutui. Se non lo faranno, sarà un'altra occasione persa.

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