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Chi è Sia, autrice di Chandelier e delle vostre canzoni preferite (a vostra insaputa)

Lo scorso anno Sia è diventata un’artista di fama mondiale grazie al successo di “Chandelier”, ma la cantante australiana era già nota da anni. È sua la firma su alcuni dei maggiori successi degli ultimi anni. Un successo talvolta pagato a caro prezzo.
A cura di Francesco Raiola
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La cantante Sia Furler

Quanto tempo ci vuole per scrivere una hit da milioni di vendite e visualizzazioni? Pochi minuti. O, almeno, questo è quello che vi serve se vi chiamate Sia. La cantante australiana è diventato uno dei nomi più noti al grande pubblico grazie al successo del suo singolo "Chandelier" – contenuto nell'album "1000 Forms of Fear" -, il cui video, ad esempio, ha superato i 500 milioni di visualizzazioni. Ma non è una novità per la ragazza australiana che negli anni scorsi ha scritto alcune hit mondiali per diversi artisti, da Rihanna a David Guetta, prima di cominciare una carriera solista che l'ha vista subito protagonista.

"Diventare famosi è orribile"

Ma il percorso di Sia non è costellato solo di successi e come spesso accade, al genio si accompagna anche un disagio che l'ha portata anche a tentare il suicidio. La vita della rockstar, infatti, non ha mai attratto la cantante che per anni ha preferito lavorare dietro le quinte, godendosi il successo dei numeri senza dover, per forza, mettersi a nudo in prima persona, perdendo definitivamente la propria privacy: "Diventare famosi è orribile – dichiarò al New York Times qualche anno fa. Volevo semplicemente una vita privata. Una volta, mentre un amico mi stava dicendo che aveva un cancro, un tipo arrivò e mi chiese, nel mezzo della nostra conversazione, se potesse farsi una foto con me". Pochi giorni fa, la sua partecipazione alla serata di assegnazione dei Grammy ha fatto capitolo a parte, visto che Sia è apparsa in pubblico senza travestimenti, cosa che chi la conosce sa non essere sua abitudine.

I travestimenti per difendere la privacy

Per anni, infatti, la cantante ha nascosto la propria identità, rifiutandosi di fare promozione, anche solamente fotografie. Le sue apparizioni tv erano un caso a parte: ospite da Ellen DeGeneres si è presentata in una grande scatola bianca da cui fuoriusciva solamente la sua testa coperta da una grossa parrucca bionda, mentre da Jimmy Kimmel si è presentata, sempre con una parrucca, assieme a Lena Dunham, con il viso completamente dipinto, senza contare di quando, ospite della cover della rivista Billboard, si è fatta fotografare con un sacchetto in testa. In un'intervista al Sydney Morning Herald disse: "Non esco praticamente più se non per portare il mio cane a passeggio. Non mi va di essere riconosciuta. Ero una persona molto amichevole e ora voglio semplicemente essere invisibile. Mi piacevo molto più quando non ero famoso. Ero più amichevole e avevo più energia". Nel 2005, infatti, scrisse "Breathe Me", che finì nei titoli di coda di "Six Feet Under" diventando subito un caso. Fu in quel momento che l'australiana decise di fare un passo indietro, ma ormai il suo nome cominciava a circolare.

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Una carriera di successi e dipendenze

Questo improvviso cambiamento non è avvenuto senza conseguenze. Questa fama improvvisa e la fine della sua privacy la portarono ad abusare di droga e alcol oltre a una diagnosi di bipolarismo che la gettò nell'abuso di antidepressivi e calmanti. Un disagio che la portò a progettare un suicidio (ordinò al suo spacciatore "due di tutto", tranne metanfetamine e eroina) che fortunatamente non andò in porto. A quel punto cambio manager e cominciò a scrivere per altri artisti, scoprendo una capacità innata di entrare in empatia con loro, portando numerosi artisti a rivolgersi a lei per mettere per iscritto quello che provavano: una sorta di seduta psicanalitica, da Cristina Aguilera a Britney Spears, passando per Lena Michele che voleva scrivere un pezzo sull'ex compagno Cory Monteith, morto pochi mesi prima per overdose. La leggenda vuole anche che Sia abbia scritto "Diamonds", canzone portata al successo da Rihanna in soli 14 minuti. "Non voglio essere famosa e riconoscibile – ha detto in un'intervista a Nightline -. Non voglio essere criticata sul web per il modo in cui mi vesto. Ho scritto canzoni pop per popstar per un paio di anni e con alcune di loro sono diventata amica e ho visto com'è la loro vita e non è qualcosa che voglio".

Oggi, però, la cantante pare essersi riappacificata con la sua immagine, senza abusare di presenze tv, benché non manchi di essere al centro di alcune polemiche come successo con l'uscita del video "Elastic Heart" in cui una 12enne Maddie Ziegler affronta in una gabbia Shia LeBoeuf. Intanto si gode il successo e non smette di scrivere per altri, come accaduto ad esempio con Kelly Clarkson, uscita oggi con il album "Piece By Piece", per cui ha scritto "Invincible".

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Le canzoni che Sia ha scritto per altre popstar

Ecco alcune delle canzoni che amate e che probabilmente non sapevate essere scritte proprio da Sia:

Diamonds – Rihanna

Pretty Hurts – Beyoncé

Perfume – Britney Spears

My Heart Is Open – Maroon 5

Titanium – David Guetta

Radioactive – Rita Ora

You Lost Me

Chandelier – Sia

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