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Chi è Alessia Cara, il fenomeno di ‘Here’, passata da YouTube alla Universal (VIDEO)

Alessia Cara ha 18 anni, è canadese con chiare origini italiane e ha un singolo, ‘Here’, che le sta dando molto successo nonostante non abbia ancora pubblicato il primo album (che uscirà in autunno). L’abbiamo incontrata per farci raccontare come sta vivendo questi primi momenti di fama.
A cura di Francesco Raiola
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Non si sa molto di Alessia Cara (il cui cognome originale è Caracciolo) eppure già se ne parla molto. E bene. La Universal, etichetta che pubblicherà ‘Know It All', il suo album di debutto (sotto la Def Jam), ci crede al punto che l'ha portata in Italia per farla conoscere ai giornalisti e farne ascoltare le potenzialità. Ma la Cara l'Italia la conosce, o almeno ne conosce la cultura, visto che come si capisce dal nome, il suo essere canadese deriva dall'emigrazione dei suoi genitori che si sono spostati là, dove è cresciuta con il canto nel cuore e sul web, prima che nascesse. La passione per il canto e la musica l'hanno portata su Youtube dove la Cara si è fatta le ossa e ha ottenuto i primi riconoscimenti, costruendosi una solida fanbase. Ed è proprio per questo che alla maggior parte delle persone il suo nome dice ancora poco o niente, nonostante il suo singolo di esordio ‘Here', sia già un piccolo successo, sponsorizzato non poco anche da Spotify. Proprio in occasione che ha tenuto a Milano abbiamo scambiato qualche parola, facendoci spiegare un po' che cosa sta succedendo e lei lo ha fatto facendo ascoltare ciò di cui è capace, mescolando l'inglese con l'italiano.

I miei genitori sono della Calabria, mia mamma parlava sempre italiano, non sapeva parlare l'inglese.

Da Youtube a un contratto con la Universal

A 13 anni, quindi, la ragazza si è aperta un canale Youtube, dove, come hanno fatto tanti dei suoi colleghi precedentemente, caricava video in cui proponeva cover di pezzi famosi. Un canale che col passare del tempo ha cominciato a crescere, portando video a superare anche il mezzo milione di visualizzazioni. A darle la fama, però, è stata ‘Sweater Weather‘, una cover dei The Neighbourhood – che oggi conta circa 800 mila visualizzazioni – che attrasse l'attenzione della figlia del boss della EP Entertainment, Tony Perez, che la contattò via Twitter suscitando, inizialmente, le perplessità della ragazza, la quale, però, dopo aver capito che non era spam volò a New York, dove subito entrò in studio di registrazione. Oggi, nonostante i primi successi, le cover sono ancora là, benché non ami molto vederle presa da un forte spirito autocritico.

Cinque anni fa ho messo un paio di video su Youtube, mi hanno notata, ho scritto delle canzoni e mi hanno portato alla Def Jam.

In casa, intanto, la ragazza era cresciuta ascoltando la musica di mamma e papà che si dividevano ascoltando Amy Winehouse, Michael Bublè, Tiziano Ferro, Eros Ramazzotti e Laura Pausini da parte della madre ed Elvis e Queen da parte del padre. Una varietà che lei ha assorbito e rimaneggiato fino ad avere come risultato quello che oggi possiamo ascoltare e si chiama ‘Here'.

Il significato di ‘Here'

Quel poco che sappiamo di lei e di quello che sarà il suo primo lavoro ci è dato, soprattutto, dal suo primo singolo ‘Here'. Potrebbe sembrare poco per giustificare un tale hype (della ragazza hanno parlato, tra gli altri, New York Times, Spin, NPR e non ultimo Pitchfork), soprattutto perché il pezzo lo si potrebbe definire ‘antisociale', come ha già fatto qualcuno (e lei stessa parlando con The Fader), ma le potenzialità ci sono tutte. Stare ad una festa e voler essere da tutt'altra parte. In Italia lo ha fatto Levante nel suo primo singolo di successo, ‘Alfonso', dove cantava il famoso ‘che vita di merda'. Ed evidentemente è una situazione comune a molte persone: "Veramente, piuttosto preferirei stare a casa tutta sola", canta e la mente vola direttamente a Lorde, la ragazza neozelandese dal look dark e un album potente come ‘Pure Heroin' (tra l'altro anche lei è stata scoperta grazie a un video su Youtube), citate dalla Cara come una delle artiste preferite.

Alla festa non conoscevo nessuno, mi sentivo molto imbarazzata, così ho chiamato mia madre e le ho chiesto di venirmi a prendere. Siamo tornate a casa e il giorno dopo ho scritto la canzone.

A Pitchfork la Cara ammette di aver avuto esperienza dell'alineazione, qualcosa con cui è cresciuta, anche se non ha subito alcuna forma di bullismo, ma era semplicemente qualcosa che proveniva direttamente da lei. Anche la seconda canzone che conosciamo, ovvero ‘Scars‘, presentata durante un Ted, parla di un problema che affligge alcuni dei suoi coetanei, ovvero la bellezza. Entrambi i pezzi, quindi, saranno presenti nell'album, in uscita il prossimo autunno, che ha visto la collaborazione di Sebastion Kole come co-produttore e co-autore. Ma i testi sono scritti dalla ragazza che ha ammesso di essersi confrontata con la scrittura di canzoni sono in occasione dell'album, benché scriva costantemente delle poesie. Chissà se come Lorde la ragazza riuscirà, partendo da un singolo (per la neozelandese fu ‘Royals'), a conquistare pubblico e classifica. Ma basterà passare l'estate per scoprirlo.

Servizio di Simone Giancristofaro.

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