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Cesare Basile in polemica col Tenco: “Ecco perché non ritirerò la Targa”

Il musicista siciliano ha deciso che non ritirerà la targa Tenco vinta per il suo album omonimo nella categoria “Album in dialetto”. La decisione nasce a seguito della cancellazione di un evento che il Tenco doveva tenere al teatro valle e che ha cancellato dopo le critiche della Siae al Valle stesso.
A cura di Francesco Raiola
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Cesare Basile non ritirerà la Targa Tenco, la cui consegna avverrà l'8 dicembre al Teatro Petruzzelli di Bari in occasione del MediMex. L'annuncio per il vincitore nella categoria "Album in dialetto" è stato dato con una lettera in cui spiega le ragioni di questa decisione.

Il cantautore è molto attivo sul territorio, soprattutto nella protesta contro il MUOS (alla cui lotta ha dedicato una canzone proprio pochi mesi fa) e, come specifica nella lettera, in quella del Teatro Coppola di Catania che come altri spazi pubblici in Italia sono stati occupati per farne spazi di cultura, come succede ad esempio a Roma col Teatro Valle. E proprio il Teatro Valle è alla base di questa scelta forte da parte di Basile il quale avrebbe dovuto partecipare a un incontro che doveva svolgersi proprio al Valle, organizzato dal Club Tenco e chiamata “Situazioni di contrabbando”, che doveva aver luogo il 28 e 29 novembre, ma che è stata cancellata a causa delle recenti polemiche tra la SIAE, partner del Tenco e il Valle (qui l'intera vicenda).

La polemica è nata a margine della presentazione delle statistiche sull’attività di spettacolo relative ai primi sei mesi del 2013 durante la quale il direttore generale della SIAE Gaetano Blandini ha definito gli occupanti del Teatro "dei pariolini" e dei "figli di papà che da tre anni occupano un teatro facendo concorrenza sleale ad altri teatri, non garantendo la sicurezza dei lavoratori né quella del pubblico, senza pagare la luce, il gas, il telefono, nella più totale illegalità. Ed è una zona franca, a loro nessuno dice niente. Mentre il morbo del teatro Valle si espande, solo a Roma 30 spazi occupati 80 in Italia, fra un po' nessuno pagherà più nulla. E' il momento delle reazioni – conclude – delle reazioni serie, che sono fatte anche di proposte. Credo andrà ripensato il modo di fare teatro in questo Paese”.

Il Tenco ha quindi cancellato l'evento, spiegando che "Non avendo la competenza tecnica per entrare nel merito dei gravi motivi di contrasto, il Club ritiene comunque di non dover alimentare, per la sua parte, attriti e polemiche, e per questo rinuncia serenamente ad un evento che potrebbe acuire il dissidio tra le due parti".

La cosa non è andata giù al musicista che ha spiegato che "se il Club Tenco ritiene di dover sottostare a un ricatto e fare un passo indietro per non «acuire il dissidio tra le due parti», io reputo opportuno farne uno in avanti per sottolinearlo questo dissidio: conflitto fra chi vuole una cultura liberata e chi, invece, la cultura vuole amministrarla per mantenere privilegi. Ecco perché, ringraziando tutti quelli che mi hanno votato, non ritirerò la targa Tenco 2013 per il miglior album in dialetto e non parteciperò alla premiazione dell'8 dicembre al Petruzzelli di Bari".

Ecco la lettera completa di Cesare Basile che parte dal ruolo che dovrebbe avere un artista oggi:

Credo che un artista abbia il dovere di schierarsi piuttosto che sottrarsi ai conflitti. È l'unica regola alla quale ho cercato di essere fedele come individuo e come musicista nel corso della mia oramai lunga carriera.

Viviamo da troppo tempo e con sconcertante naturalezza l'era delle tre scimmie, la viviamo adeguandoci alla goffaggine che genera complicità, paghi del piatto di minestra che la carità del Potere ritiene di assegnarci ai piedi della sua tavola.

Non vedo, non sento, non parlo. Tuttalpiù faccio un salto di fianco e lascio che la cosa passi.

Strana pratica per un mestiere che è fatto esclusivamente di vedere, sentire e parlare. Strana pratica per chi ha scelto il racconto come segno della propria esistenza.

Faccio parte da due anni dell'assemblea del Teatro Coppola Teatro dei Cittadini, un teatro occupato e autogestito, uno spazio sottratto all'incuria e alla magagna della Pubblica Amministrazione, frutto gioioso e libero di un altrettanto gioioso e libero atto illegale. Rivendico quotidianamente la legittimità di questa pratica come risposta a un sistema di gestione dell'arte e della cultura verticistico, monopolista, clientelare. Questo non mi rende migliore o peggiore di altri, né fa di me un eroe, mi vede solo parte attenta di una scelta e come parte attenta di una scelta non posso fare a meno di vedere, sentire e parlare.

I recenti attacchi del presidente della S.I.A.E., Gino Paoli, e del suo direttore generale Gaetano Blandini contro il Teatro Valle occupato e le altre esperienze autogestite sul territorio italiano (il Teatro Coppola Teatro dei Cittadini fra queste) mi hanno profondamente disgustato per toni e arroganza; attacchi dai quali traspare, tra l'altro, una chiara e ben orchestrata richiesta autoritaria di ripristino della legalità che altro non è che un'esortazione allo sgombero.

Sabato 30 Novembre avrei dovuto partecipare, insieme ad altri musicisti, a una manifestazione organizzata dal Club Tenco e dal Teatro Valle. In seguito allo scontro con la S.I.A.E. il Club Tenco ha cancellato questa manifestazione dalla sua agenda con la seguente motivazione: «Il Club Tenco di Sanremo, preso atto del forte contrasto emerso negli ultimi giorni tra il Teatro Valle di Roma occupato e la Siae, ha deciso di annullare la manifestazione “Situazioni di contrabbando” programmata al Teatro Valle nei giorni 29 e 30 novembre. Non avendo la competenza tecnica per entrare nel merito dei gravi motivi di contrasto, il Club ritiene comunque di non dover alimentare, per la sua parte, attriti e polemiche, e per questo rinuncia serenamente ad un evento che potrebbe acuire il dissidio tra le due parti».

Essendo la S.I.A.E. partner importante del premio Tenco non viene difficile capire il perché di questo passo indietro.

Ma se il Club Tenco ritiene di dover sottostare a un ricatto e fare un passo indietro per non «acuire il dissidio tra le due parti», io reputo opportuno farne uno in avanti per sottolinearlo questo dissidio: conflitto fra chi vuole una cultura liberata e chi, invece, la cultura vuole amministrarla per mantenere privilegi.

Ecco perché, ringraziando tutti quelli che mi hanno votato, non ritirerò la targa Tenco 2013 per il miglior album in dialetto e non parteciperò alla premiazione dell'8 dicembre al Petruzzelli di Bari.

Cesare Basile

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