143 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Bob Dylan presenta “Shadows in the Night”: “Canzoni contro i vizi moderni”

Bob Dylan torna a concedere un’intervista dopo 3 anni di silenzio e lo fa per un magazine per over 50, in occasione dell’uscita, il 3 febbraio, di “Shadows in the Night”, 36° album in studio , in cui affronta 10 standard incisi anche da Frank Sinatra.
A cura di Francesco Raiola
143 CONDIVISIONI
Immagine

A un certo punto della sua carriera Bob Dylan stava per abbandonare per sempre il palco. Schiacciato da una fama che lo voleva portavoce di una protesta che non si sentiva di rappresentare, in buio creativo, si rese conto, durante un tour in cui faceva da spalla a Tom Petty, che non riusciva più a mettere né cuore, né testa in quello che cantava. In quel momento fu sul punto di mollare tutto. Poi ci fu la svolta: in un attimo di pausa del tour con Petty, fece qualche data assieme ai Grateful Dead. Era perso nel vuoto, aveva deciso che sarebbero stati gli ultimi concerti e mentre vagava per le strade di San Rafael, in California, entrò in un locale dove suonavano jazz e qualcosa cambiò: gli bastò ascoltare il cantante dar corpo ad alcuni standard. Sul palco, prima dei Grateful, salì un altro cantautore e quel mini tour fu un'ottima esperienza. Quando tornò ad aprire Petty tutto sembrava andare per il meglio, come ha raccontato pure nella sua autobiografia "Chronicles. Vol. 1". Fu il palco di Locarno, però, il luogo che ci ha consegnato il Dylan di oggi.

In Svizzera, davanti a 30 mila persone, il cantautore si bloccò; per qualche minuto, racconta, non gli uscì la voce e tutto sembrava perso, finché pensò che non aveva nulla da perdere e così cominciò a cantare: "Convinto di non avere niente da perdere e di non aver bisogno di prendere nessuna precauzione, ricorsi a qualche altro meccanismo per dare la carica alle tecniche che non stavano funzionando (…) Adesso l'energia mi veniva da cento angoli diversi completamente imprevedibili (..) Se mai avessi voluto una nuova motivazione, ora l'avevo". Decise, in quel preciso istante, che non si sarebbe fermato. Mai. Chiese al suo agente di chiudergli 200 date per l'anno successivo, dando il via a quello che oggi conosciamo come il "Never Ending Tour", un tour perenne con cui Dylan porta in giro per il mondo la propria musica. È sul palco che il cantautore abbraccia il proprio pubblico e forse proprio per questo non sente più il bisogno di parlargli tramite i giornali.

L'intervista dopo 3 anni di silenzio

Le interviste sono sempre più rade, ma pochi giorni fa, dopo tre anni di silenzio, il musicista di Duluth ha deciso di volerne concederne una a Robert Love di AARP Magazine, una delle riviste più note d'America, che ha come target un pubblico over 50: "L'ultima volta che ho rilasciato un'intervista il tipo voleva parlare di tutto tranne che della musica. La gente si è comportata così, con me, sin dagli anni 60: mi facevano domande come se le volessero porre a medici, psichiatri, professori o politici. Perché? Perché mi chiedete queste cose?".

"Shadows in the Night" e il confronto con Sinatra

Lo ha fatto per lanciare il suo prossimo album, il 36° in studio, "Shadows in the Night", che uscirà il 3 febbraio per la Sony, in cui Dylan rilegge 10 standard della musica americana con una band composta da 5 persone: "Da tempo volevo fare un disco come questo ma non ho mai avuto il coraggio di avvicinarmi ad arrangiamenti complessi per 30 elementi e adattarli per una band di cinque" ha dichiarato; ma oggi quel momento è arrivato. Il confronto con Frank Sinatra sarà una delle zavorre che dovrà portarsi sulle spalle visto che tutte le canzoni scelte da Dylan, infatti, sono state rifatte dal cantante italo americano, ma pare che questa cosa non gli faccia molta paura: "Quando cominci a lavorare su queste canzoni – dice – Frank deve essere nella tua testa. È la montagna che devi scalare. Ed è complesso trovare una canzone che non abbia fatto. La gente parla sempre di Frank. Ha un'abilità di entrare dentro la canzone in un modo incredibilmente confidenziale".

Immagine

Canzoni vecchie contro i vizi moderni

Dylan torna a distanza di 3 anni da "Tempest", un album che ha ricevuto critiche molto positive, che si sommano ai successi ottenuti anche dai lavori precedenti (ad eccezione delle cover natalizie) usciti in questi ultimi anni, che coronano una carriera che ha visto molti più alti che bassi. Ma il confronto con questi standard non gli crea molti problemi, sono canzoni che conosce a menadito e che ha ritenuto giusto riportare al suo pubblico. Canzoni che sicuramente piaceranno al suo pubblico over 50, ma, dice, anche a quello più giovane e il motivo è semplice: "Queste sono canzoni di grande valore. La vita della gente, oggi, è piena di vizi. Ambizione, avidità, egoismo hanno tutte a che fare con il vizio. Presto o tardi dovrai confrontarti con loro o non sopravviverai. Non vediamo la gente distrutta dal vizio, ma ne vediamo solo il lato glamour. Vediamo la distruzione della vita umana. Queste canzoni sono tutto tranne questo". Quanto piaceranno, comunque, ce lo diranno le vendite (tra l'altro pare che l'album sarà regalato a 50 mila abbonati del magazine), perché è inutile fingere che a un artista non freghi quanto vende, benché, continua Dylan, la fine del business degli album non è affar suo: "Ovviamente spero che venda, mi piacerebbe che la gente possa ascoltarlo. Ma il modo in cui la gente ascolta la musica è cambiato e spero abbiano l'opportunità di ascoltare tutte le canzoni e non solo alcune".

"Un album mixato più o meno come è stato inciso"

Le canzoni dell'album (prodotto dallo stesso Dylan sotto il nome di Jack Frost) sono state registrate tutte in presa diretta "in una sola take, due al massimo. Niente sovraincisioni, niente cabina voce, niente cuffie, niente tracce separate: è stato mixato più o meno come è stato inciso" ha detto il cantante e il capo della Columbia, la sua etichetta ha aggiunto che "non ci sono archi, i soliti fiati, cori o altri espedienti che spesso caratterizzano gli album di ballate standard. Bob ha trovato un modo di dare nuova vita a queste canzoni e renderle contemporanee".

La tracklist completa

1. I’m A Fool To Want You  

2. The Night We Called It A Day  

3. Stay With Me  

4. Autumn Leaves  

5. Why Try to Change Me Now  

6. Some Enchanted Evening  

7. Full Moon And Empty Arms  

8. Where Are You?   

9. What’ll I Do  

10. That Lucky Old Sun

143 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views