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Blasco senza eguali: “Un altro come Vasco Rossi in Italia non lo vedo”

Gli inizi, i Rolling Stones, Grillo e i talent show. Questo e tanto altro nell’intervista di Vasco Rossi a Repubblica, a poche settimane dal ritorno in tour, che si annuncia pure questa volta epocale.
A cura di A. P.
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E' un Vasco Rossi a tutto tondo quello che rilascia un'intervista a Bologna a Carlo Moretti per Repubblica. Tanti i temi affrontati, dagli inizi a Sanremo ai momenti di difficoltà, alla sua fama attuale, al tour che sta per cominciare: sette date che si preannunciano irripetibili. Un percorso cominciato con l'uscita del singolo "Dannate Nuvole" di più di un mese fa, poi tre date a Roma e così via. Quello che si evince in Vasco è la convinzione di essere stato un personaggio rivoluzionario per la musica e la cultura italiana ("Ho usato il rock per penetrare e provocare meglio, ho dato credibilità al rock in italiano, adesso ha la credibilità del rock di Springsteen e dei Rolling Stones") e di essere tutt'ora il solo in grado di riuscire a stare su un palco in un certo modo:

Per quanto io guardi in giro, un altro Vasco Rossi in Italia non lo vedo di sicuro. Dal vivo sono ancora il numero uno, il numero due e il numero tre. Per il quarto posto là dietro c'è una gran bagarre. Io dico: largo ai giovani, però non c'è n'è ancora uno che possa prendere il mio posto

Il tour riparte dopo le date post convalescenza dello scorso anno, quello in cui si pensò che Vasco stesse abbassando la china, visto il ricovero, le cure, ma che poi lo vide ritornare sul palco più energico di prima: "[…] Mi sento decisamente più in forma. Il fatto è che l'anno scorso uscivo da due anni di antibiotici, ero ancora convalescente. Poi, una volta arrivato a Torino e Bologna, puntualmente è venuto fuori l'animale da palco che sono, c'era la voglia di tornare". Insomma Vasco non ha dubbi in merito al fatto che la sola rockstar, in Italia, al momento sia lui. Apprezza Jovanotti e Caparezza, "gli unici che provocano oggi", ma fa fatica a definirsi una vera rockstar, motivo per il quale due anni fa annunciò di volersi dimettere da quel ruolo:

Io sono un songwriter che gioca a fare la rockstar, ho sempre giocato, è un'interpretazione, un modo di fare spettacolo, sul palco interpreto il personaggio di Vasco Rossi. Infatti, quando incontro i miei fan mi imbarazzo: loro vedono il rocker e io che sono un altro non mi sento mai all'altezza delle loro aspettative. Il rock è sempre una grande truffa, non bisogna crederci fino in fondo

Ma nei giovani ci crede, gli fa largo, chiede loro di farsi avanti e di farlo con i mezzi che ci sono a disposizione oggi per farsi ascoltare, senza lanciare una prevedibile crociata contro i reality show. Anzi: "Sono un modo per farsi conoscere, anch'io ho avuto bisogno di Sanremo per arrivare alla notorietà nazionale, forse Vita spericolata l'avrebbero ascoltata lo stesso ma ci sarebbe voluto più tempo". E si dimostra ancora al passo coi tempi portando avanti a spada tratta la sua lotta in favore della legalizzazione delle droghe leggere:

È un mio cavallo di battaglia da sempre, ma qui comandano mentalità bigotta e pregiudizi. Finché gli americani non decideranno che torni ad essere una sostanza come l'alcol, e allora la legalizzeremo anche noi. Le altre sostanze andrebbero messe nelle mani dei medici, dove peraltro sono già.

Vasco e la politica, perché ne ha anche per Grillo, che non stenta a definire velatamente non troppo diverso da chi l'ha preceduto, quantomeno nello strumento adottato per raggiungere la platea elettorale, per poi dedicare un pensiero a Marco Pannella, operato negli ultimi giorni  e in condizioni fisiche piuttosto negative: "Grillo ha utilizzato la rete per arrivare alla politica come prima avevano utilizzato le televisioni, rappresenta una parte di popolazione arrabbiata che non ne può più della politica di palazzo e dei corrotti, raccoglie quella rabbia lì. Faccio invece tanti auguri a Marco Pannella, spero che torni presto per altre battaglie". E non risparmia nemmeno Papa Francesco, che apprezza con un ma:

Io sono agnostico, credo nell'uomo mortale e nel tempo circolare. Credo che Papa Francesco sia un personaggio che rilancia l'immagine della chiesa, ma non ha chiuso lo Ior

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