61 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Addio a Margot, anima barricadera dei Cantacronache e del cantautorato popolare italiano

È morta Margot, una delle più note cantautrici popolari italiane, fondatrice dei Cantacronache e poi solista, amata dall’amico Italo Calvino.
A cura di Redazione Music
61 CONDIVISIONI
Immagine

Si chiamava Margot, nome d'arte dietro cui si celava Margherita Galante Garrone, cantautrice che negli anni '60 trovò la propria strada con il gruppo Cantacronache prima e da solista poi che è morta ieri all'età di 76 anni, come scrive Rockit e come si legge nei tanti messaggi che stanno invadendo la sua bacheca Facebook. La donna era figlia del noto Magistrato Carlo Galante Garrone, arrestato dal regime fascista dopo che per anni lo aveva preso in giro con l'arma dell'ironia, riuscì a fuggire e in seguito diventò anche Senatore col PCI, combattendo battaglie come quella per il divorzio e denunciando lo "scandalo Lockheed" ed una "madre assai brava cantante, e violinista ed anche commediante" come si legge nella biografia del suo sito, scritto in rima: "Nata è a Torino? Sì, nel quarantuno Ma non lo deve sapere nessuno… E di che morte alfin perirà? La data ancora nessuno la sa" sono i primi versi di questa nota. Margot fu una figura importante per il folk militante italiano e per la musica popolare tutta, attorniata da poeti, scrittori, attivisti: "Canto chi non s'arrende e nella lotta del quotidiano vivere ha la rotta, così che la milizia dei venduti, ai mafiosi e ai politici fottuti, più non comprende compressa nella gogna dietro al reticolato di vergogna" canta in "No Tav" presente ne "Il vespero Vermiglio", album del 2012.

La fondazione dei Cantacronache

Negli anni 60 fondò assieme a Michele Straniero, Giorgio De Maria, Emilio Jona e Sergio Liberovici i Cantacronache, gruppo che rivendicava la possibilità di mescolare musica e impegno in contrasto con quella che era la canzone sanremese. Attorno al gruppo gravitavano anche intellettuali del calibro di Franco Fortini (che le scrisse il testo de "Le nostre domande") e Italo Calvino che la descrisse così:

Autrice dei versi e della musica delle sue canzoni oltrechè interprete, Margot è un personaggio nuovo nella scena italiana. Possiamo dire che ha due anime: quella barricadera, che l'ha portata, dal suoi esordi col gruppo di “Cantacronache”, a riprendere la tradizione dei “canti di protesta” di tutti i tempi e di tutti i paesi; e quella intimista, attenta a tutte le sfaccettature e gli spigoli della quotidiana psicologia coniugale. Che la “vera” Margot sia questa seconda — della quale il disco che qui si presenta dona un ricco repertorio, — è una constatazione fin troppo facile per essere del tutto vera: forse è più esatto dire che è proprio da questa Margot degli interni casalinghi, delle finestre cittadine, delle stanze d’albergo, con tutta la sua sensibilità per I'insoddisfazione nascosta sotto le ore apparentemente più tranquille e contente dei nostri tranquilli e contenti contemporanei, è proprio da questa Margot che matura ed esplode l’altra, quella delle canzoni di ribellione.

La carriera solista e il teatro

Dopo l'esperienza col gruppo intraprende la carriera solista (pubblicando, tra gli altri, " Canzoni di una coppia", "Sul cammino dell'ineguaglianza" e "La messa dei villani nella cattedrale degli ingegneri") che con alcuni periodi di stop è proseguita fino a oggi, ma nel frattempo si è dedicata anima e corpo al teatro, fondando nel 1987 il "Gran Teatrino La Fede delle Femmine".

61 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views