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Addio a Fred Hellerman: era l’ultimo membro in vita dei Weavers

È morto Fred Hellerman, ultimo membro in vita dei Weavers, band che diede la fama a Pete Seeger e che segnò un momento importante per il folk d’oltreoceano.
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Fred Hellerman
Fred Hellerman

Fred Hellerman era l'ultimo membro ancora in vita dei Weavers, una delle band più importanti della storia del folk americano. Hellerman, però, 89 anni, è morto giovedì scorso a seguito di una lunga malattia, come ha riportato il figlio Caleb, venerdì, e con lui se n'è andato un pezzo importante della tradizione musicale americana e l'ultimo pezzo di un puzzle che comprendeva anche Pete Seeger, Lee Hays e Ronnie Gilbert, che assieme avevano ripescato nelle radici americane per riportarne in auge storie e sonorità. La band si era formata alla fine degli anni '40, raggiungendo un successo di pubblico, anche grazie ad album come "Goodnight Irene" e "On Top of Old Smoky", ma dovendosi pure confrontare con quello che era il contesto politico che si sarebbe sviluppato da lì a poco.

Le accuse di Comunismo e lo scioglimento dei Weavers

La band, infatti, fu costretta a sciogliersi dopo essere stati inseriti in una lista anti comunista di Mc Carthy, in una ormai famosa caccia alle streghe che si sviluppò negli Usa nel dopoguerra. I Weavers, infatti, furono sotto sorveglianza dell'FBI, accusati e Pete Seeger fu anche condannato (ma la condanna fu annullata), dovendo mettere un freno alla loro attività in studio e dal vivo, che riprese solo qualche anno dopo. Negli anni '60, infatti, tornarono ad esibirsi, sciogliersi e riunirsi nel 1980, quando il loro ritorno fu festeggiato con un concerto alla Carnegie Hall (dove erano stati protagonisti anche 30 anni prima, traendone un album).

I primi passi nel mondo della musica

Hellerman nacque a Brooklyn, New York, e cominciò la propria carriera nei teatri Yiddish, imparando a suonare la chitarra mentre era nella Guardia Costiera prima e collaborando con altri artisti successivamente. A proposito di folk è stato anche il produttore di "Alice's Restaurant", album di Arlo Guthrie, figlio di una delle pietre miliari della musica tradizionale americana, quel Woody Guthrie che è stata ispirazione per Bob Dylan, ma il musicista ha anche lavorato come compositore, arrangiatore e autore.

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